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La fantascienza come antidoto al dolore. La regista Paola Randi ospite del Bobbio Film Festival

“L’umanità è da sempre alla ricerca di un antidoto al dolore, alla perdita. La fantascienza è un mix molto interessante, perché unisce mito e scienza. E non può esserci un antidoto più potente”.

La 22esima edizione del Bobbio Film Festival in Valtrebbia (Piacenza) continua offrire l’opportunità di conoscere film originali e inconsueti, come l’ultima opera di Paola Randi, “Tito e gli alieni”.

Paola Randi è stata ospite della quarta serata della rassegna, ideata da Marco Bellocchio, affiancato nella direzione artistica da Pier Giorgio Bellocchio, Enrico Magrelli e Paola Pedrazzini,

Girato nel deserto del Nevada, “Tito e gli alieni” racconta la storia di un professore solitario (Valerio Mastandrea), in lutto per la scomparsa della moglie, raggiunto dai nipotini rimasti orfani.

“L’idea di mescolare il dolore con la fantascienza viene da un’esperienza personale – racconta la regista -. Mio padre negli ultimi anni della sua vita stava perdendo la memoria, e un giorno l’ho visto seduto in poltrona, intento a guardare una foto di mia madre per tantissimo tempo, perché cercava di conservarne il ricordo”.

“Mi è così venuta l’idea di quest’uomo nel deserto, sdraiato su un divano, con le cuffie in testa, che cerca nell’universo la voce della moglie”.

“La fantascienza è un mix molto interessante, perché l’umanità da sempre cerca delle risposte, degli antidoti al dolore, alla morte, alla perdita. Emanuele Severino lo spiega molto bene nel suo saggio sui Presocratici: l’umanità per un po’ di tempo ha cercato risposte attraverso con il mito, e il mito significa il narrare una storia. Ma a un certo punto non basta più e nascono la filosofia e la scienza, nasce la ricerca di qualcosa di certo, di tangibile”.

“La fantascienza è l’unione di queste due cose: mito e scienza che si fondono e secondo me non ci può essere un genere che offra un antidoto più potente”.

Inconsueta anche la location scelta per il film, il deserto del Nevada e la mitica Area 51.

“Questo in realtà è un film sulla memoria – ha detto -, e io ho voluto ricreare la luna di Astolfo dell’Orlando Furioso, un luogo in cui l’umanità potesse ritrovare quello che ha perduto e quindi la memoria, e questo deserto mi è sembrato il luogo adatto. Girare nel deserto è stato possibile grazie a uno sforzo produttivo non indifferente”.

Questa unione di fantascienza, emozioni e grande potenza visiva ha convinto il pubblico del festival, che ha partecipato numeroso al vivace dibattito post proiezione, condotto dal critico Enrico Magrelli.

Easy – un viaggio facile facile

Il Festival prosegue stasera, mercoledì 8 agosto alle 21 e 15 con “Easy – un viaggio facile facile”. La proiezione si terrà, alle 21 e 15, nel chiostro di San Colombano. Presente il regista Andrea Magnani, che dialogherà con il pubblico insieme al critico cinematografico Enrico Magrelli.

Il film

Isidoro (Nicola Nocella), detto Easy, ha 35 anni, molti chili di troppo e una bella depressione: vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Giornate lente, immobili, spese ingozzandosi di psicofarmaci e meditando (più o meno convintamente) il suicidio.

Poi, però, qualcosa cambia: il fratello gli chiede di riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in Ucraina.

Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidioso. Soprattutto alla guida di un carro funebre!

Il regista

Andrea Magnani (1971) è nato a Rimini e vive tra Roma, Trieste e qualche altra parte del mondo.

Finalista al Premio Solinas nel 2002, e selezionato alla prima edizione del Berlinale Talent Campus, scrive per il cinema e la televisione (tra le altre cose è sceneggiatore dell’Ispettore Coliandro). Ha diretto diversi documentari e corti (Basta Guardarmi è stato selezionato tra gli altri al World Film Fund di Montreal e al Giffoni Film Festival).

È sceneggiatore e regista, insieme a Davide Del Degan, di Paradise, coproduzione tra Italia e Slovenia, al cinema nel 2018.

Easy – Un viaggio facile facile è il suo primo lungometraggio.

La rassegna proseguirà con una pietra miliare del cinema italiano: Novecento di Bernardo Bertolucci. Giovedì 9 agosto alle 21 e 15 sarà proiettata la prima parte del film, restaurato dalla Cineteca di Bologna.

Per l’acquisto di biglietti visitare il sito www.comune.bobbio.pc.it, per informazioni sul programma e gli ospiti www.bobbiofilmfestival.it.

 

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