Se c’è un aspetto che non sempre ha funzionato a dovere da parte della Regione Emilia Romagna, durante il Coronavirus, è la comunicazione. Anche l’annuncio diffuso ieri sera e relativo ai test sierologici disponibili ai privati ha creato non poca confusione con i medici di famiglia tempestati di telefonate da parte dei pazienti. Peccato che proprio i dottori fossero i primi a non saperne nulla o quasi. Per fortuna e finalmente, poco fa, la Regione ha fornito le informazioni necessarie per sapere come comportarsi. Ritardare l’annuncio di 24 ore non sarebbe stata una brutta idea!
“La Regione sta mettendo a punto le procedure per i test sierologi per la ricerca degli anticorpi al Covid-19 che, da martedì 12 maggio, ogni cittadino potrà fare presso i laboratori autorizzati dalla Regione ((in questa pagina l’elenco, in via di aggiornamento continuo), su indicazione del medico.
Per fare il test, il primo passo è telefonare al proprio medico, evitando di recarsi di persona presso il suo studio. Se il sanitario riterrà appropriata la richiesta, redigerà una “ricetta bianca”, che potrà anche essere inviata in foto sullo smartphone del paziente.
Con questa ricetta, anche fotografata, ci si potrà recare presso uno dei laboratori autorizzati per il prelievo. Una volta ricevuto l’esito, va comunicato al proprio medico.
Se il test risulterà positivo agli anticorpi, il paziente verrà sottoposto a regime di quarantena a domicilio, informata l’Ausl di competenza, che procederà all’esecuzione del tampone naso-faringeo, per avere la conferma della malattia.
Da ultimo, trattandosi di un documento rilasciato nell’ambito della medicina privata, l’esito del test non verrà caricato automaticamente sul Fascicolo sanitario elettronico del paziente, che però potrà caricarlo autonomamente sulla pagina del Fascicolo stesso”.