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La sindaca Barbieri rinnova la richiesta di chiarezza al Governo su salute e contributi alle famiglie

La sindaca Barbieri nel suo messaggio serale ai piacentini rinnova le richieste già fatte al Governo per una maggiore chiarezza sui temi della salute, della sicurezza, e sui contributi economici necessari per il sostentamento delle famiglie provate economicamente dall’emergenza Coronavirus.

Ritengo che ad oltre due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid sia necessario aver ben chiaro cosa è accaduto nella fase 1 e cosa dobbiamo aspettarci nella fase 2.

Per chiudere la “fase 1” occorre che la sanità ci fornisca risposte precise e puntuali sulla corretta lettura dei dati (contagi, decessi, numero dei positivi ancora alti nel nostro territorio) e su come si intenda effettuare uno screening della popolazione, perché dobbiamo assolutamente scongiurare il rischio di un secondo lockdown che sarebbe una catastrofe sotto ogni punto di vista.

Mentre per quanto concerne la ”fase 2” il Governo deve fornire quanto prima tutti i chiarimenti attesi, perché non è pensabile tenere tante persone in uno stato di totale incertezza, e questo sia per quanto riguarda le misure di sicurezza necessarie per la salute, sia con riguardo ai contributi necessari per il futuro economico della nostra provincia.

Torno a chiarire che sia in quanto Sindaco di Piacenza, sia in qualità di Presidente della Provincia, i miei poteri sono limitati. Possiamo operare scelte sulla base delle decisioni che il Governo nazionale e la Regione Emilia-Romagna stanno prendendo. Cerchiamo di muoverci con anticipo, proprio per non perdere tempo prezioso, e cerchiamo di far sentire le nostre ragioni nelle sedi opportune, perché sia riconosciuto che Piacenza merita un trattamento diverso rispetto al resto del Paese, con maggiori aiuti economici e un più alto livello di attenzione.

Dovremo abituarci a convivere con il virus. Ma ciò non giustifica il silenzio assordante su scuola e famiglie. Quali strumenti intende utilizzare il Governo? Quali sono le linee guida precise a cui certe attività dovranno attenersi per poter riaprire? Per esempio come potranno operare i bar e ristoranti? Perché parrucchieri ed estetisti dovrebbero stare fermi ancora oltre un mese? Ci sono interi settori che stanno morendo e le indicazioni del DPCM non danno né tranquillità, né risposte.

Tutti comprendiamo l’importanza di una ripartenza graduale – soprattutto da noi dove è necessaria la massima prudenza vista la gravità della situazione – ma occorre che la ripartenza sia garantita a tutti.

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