L’amministrazione comunale di Piacenza interviene sul tema del Regolamento del Verde privato, la cui proposta è stata presentata recentemente in Commissione. In seguito a dubbi e perplessità emerse dal dibattito pubblico, l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini spiega gli obiettivi della nuova bozza e chiarisce i punti più discussi.
Oggi la gestione del verde privato è regolamentata?
«È proprio questo il fraintendimento che ha generato polemiche – afferma Fantini –. Le regole per il verde privato esistono già, ma sono contenute nel Regolamento Edilizio, che prevede autorizzazioni, obblighi e sanzioni anche per interventi su alberi e giardini.
Quello che stiamo facendo non è introdurre nuovi obblighi o costi, ma semplificare norme già in vigore e renderle più comprensibili. La bozza di nuovo Regolamento del Verde nasce per ridurre la burocrazia, uniformare le procedure e promuovere consapevolezza: la cura del verde è una responsabilità verso la città.»
Perché serve un Regolamento del verde privato?
«Il verde pubblico e quello privato fanno parte dello stesso ecosistema urbano – spiega l’assessora –. Un albero in un cortile contribuisce quanto uno in un parco: entrambi migliorano la qualità dell’aria, abbassano la temperatura, favoriscono la biodiversità e incidono sul benessere delle persone.
Molte città, anche piccole, si sono già dotate di strumenti simili. Piacenza è l’unico capoluogo dell’Emilia-Romagna a non avere ancora un Regolamento del Verde privato, mentre diversi Comuni del Piacentino lo hanno già adottato, dimostrando quanto il tema sia considerato prioritario.»
Come vengono modificate le regole attuali?
«Oggi per abbattere un albero di diametro superiore a 20 centimetri è necessaria una CILA edilizia, moduli complessi e l’intervento di un tecnico abilitato. Con la proposta del nuovo regolamento, basterà una semplice comunicazione per alberi oltre i 30 centimetri di diametro, senza l’ausilio di un tecnico. Se l’abbattimento è dovuto a malattia dell’albero, resta obbligatoria la certificazione di un agronomo. L’obiettivo è semplificare ciò che oggi è macchinoso, mantenendo l’attenzione tecnica solo dove serve davvero.»
Serve un professionista anche per sistemare un giardino privato?
«Solo nei casi previsti da leggi sovraordinate, come già oggi – precisa Fantini. In edilizia libera, cioè per interventi sul proprio giardino senza opere complesse, non serve alcun progetto, salvo vincoli paesaggistici o specifiche disposizioni di legge. Per interventi edilizi più complessi, come nuove edificazioni o ristrutturazioni con aree esterne, resta obbligatorio il progettista abilitato.»
Come funziona il sistema delle compensazioni e le sanzioni?
«Il principio della compensazione esiste già, ma era calcolato con un metodo tecnico complesso. Ora sarà sufficiente basarsi sul diametro dell’albero: chiunque può misurarlo. Se si elimina una pianta, può sostituirla con un’altra dello stesso diametro o con più piante equivalenti. Solo in caso di abbattimento senza comunicazione si applica la monetizzazione, un contributo economico al Comune per piantare nuovi alberi. Non è una tassa, ma un modo per mantenere l’equilibrio ambientale.
Le sanzioni diminuiscono: si passa dai 500 euro attuali per alberi sopra i 31 centimetri a 250 euro per ogni diametro, privilegiando la compensazione rispetto alla multa. Per gli alberi monumentali resta in vigore il Regolamento del Verde pubblico del 2019.»
Vi sono limiti sulle specie da piantare?
«Non ci sono obblighi – chiarisce l’assessora –. Il regolamento offre indicazioni e buone pratiche, suggerendo specie autoctone resistenti e sconsigliando varietà che possano trasmettere parassiti o malattie. È un approccio di sensibilizzazione, non prescrittivo.»
A suo giudizio come mai il regolamento ha suscitato tante preoccupazioni tra i cittadini?
«Alcuni hanno pensato che il Comune volesse introdurre nuovi vincoli, ma non è così. Il regolamento vuole semplificare, chiarire e responsabilizzare. Ogni cittadino, anche curando un piccolo giardino, contribuisce al benessere della collettività. Chi pianterà più alberi potrà anche beneficiare di meccanismi premiali volumetrici previsti dal PUG.»
Quali saranno i prossimi passi?
«Questa è una bozza di partenza – conclude Fantini –. Si aprirà un percorso di ascolto e confronto con stakeholder, ordini professionali, associazioni e cittadini, prima di tornare in Commissione e poi in Consiglio comunale. L’obiettivo è un testo condiviso, chiaro e applicabile, che metta d’accordo tutti sul principio che la qualità del verde urbano è parte della qualità della vita in città.»
L’assessore Fantini conclude affermando: «La nostra proposta non introduce vincoli, ma toglie complessità. Non aggiunge obblighi, ma diffonde consapevolezza. È un passo avanti verso una Piacenza più verde, sostenibile e partecipativa.»




