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L’assessore Venturi: “auspico un allentamento delle misure”

Quella odierna è stata l’ultima conferenza stampa per Sergio Venturi nelle sue vesti di e assessore regionale. Domani entrerà in campo la nuova giunta e con essa i nuovi assessori.

Venturi ha aperto l’incontro parlando dell’incremento significativo dei casi di positività in regione che però non è arrivato inatteso.

Restano 97, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus: 63 a Piacenza, 18 a Modena, 10 a Parma e 6 a Rimini. L’aggiornamento del pomeriggio non presenta infatti variazioni rispetto a stamattina. Cambia invece il quadro clinico: oltre la metà dei pazienti, 54, sta svolgendo il periodo di isolamento a casa, molti dei quali senza sintomi, e la maggior parte di quelli ricoverati non è grave. I pazienti in terapia intensiva sono 6.

«In gran parte ce lo aspettavamo, avendo spinto il piede sull’acceleratore dei tamponi. Ne abbiamo eseguiti più di mille. Ci sono cinquanta casi positivi in più rispetto a ieri di cui 35 a Piacenza».

Venturi ha ribadito che non ci sarebbero focolai autoctoni in Emilia Romagna  «sono tutti riconducibili ai focolai noti. Da noi non c’è nessuna zona rossa».

L’assessore ha poi sottolineato come fortunatamente, a porte i pochi casi in terapia intensiva, nella maggior parte dei situazioni il decorso della malattia non è particolarmente grave «la metà dei positivi è a casa propria. E’ una cosa che tranquillizza molto».

Venturi ha ribadito come si stia andando verso un diversa gestione dei test: «bisogna tarare bene la questione dei tamponi e farli solo se una persona è sintomatica. I contatti devono stare in quarantena isolati per 14 giorni ma il tampone si fa solo se diventano sintomatici. E’ l’indicazione che abbiamo dato ai direttori generali delle Ausl. Mi aspetto dunque che nei prossimi giorni il ritmo dei casi positivi possa diminuire. Nella situazione data, abbiamo diversi elementi da valutare positivamente, a partire dal fatto che nella maggioranza dei casi si guarisca semplicemente stando a casa e assumendo degli antipiretici. Tutte le polmoniti che si presentano in ospedale le affrontiamo con tampone e Tac e solo in un caso, a Cattolica, c’è stata una positività».

L’assessore ha accennato anche ad alcune polemiche che erano venute dal fronte medico per la mancanza delle mascherine ed ha assicurato che la situazione si sta normalizzando «forniremo anche ai medici di famiglia i presidi di protezione individuale».

Sulla chiusura delle scuole decide domani la nuova giunta

Il tema sul quale tutti si aspettano una risposta è quello relativo alla riapertura delle scuole.

«Sul fronte scuola domani la nuova giunta farà le sue considerazioni, le valuterà insieme ai sindaci dei capoluoghi di provincia e alle province e si deciderà. Ci sono in queste ore molti auspici di allentare la presa e ritornare ad una situazione più normale. Ci stiamo rendendo conto che ci troviamo davanti ad una situazione che – al momento – non desta preoccupazioni sul piano della qualità e della pesantezza della malattia. Sono il primo ad auspicare questo allentamento delle misure possa essere preso per dare un segnale ai cittadini, alle famiglie e anche ai ragazzi che sono a casa da scuola. Ne ho uno anch’io e mi piacerebbe molto che da lunedì potesse tornare a calcare i campi del liceo perché ce n’è bisogno.

Domani lo valuterà la nuova giunta sulla scorta del parere dei tecnici. Da medico e non da assessore dico che non ha nessun senso, come qualcuno chiede, di sanificare le scuole. Nessun caso di contagio viene da una scuola».

Venturi ha citato alcuni casi di mancato rispetto della zona rossa ed ha detto che «si è data indicazione alle Aziende sanitarie, che sono in contatto con i NAS dei carabinieri  di Parma e di Bologna,   che dove c’è un isolamento o una quarantena a domicilio sia opportuno verificare, ogni tanto, che vengano rispettati. Non si faranno i controlli come per la malattia però … qualche verifica si».

Immissione a scuola dei bambini: nessun certificato medico necessario, ad eccezione di malattia superiore ai 5 giorni (lo prevede il decreto del Governo)

Come già chiarito ieri, non è necessario alcun certificato medico per il rientro a scuola (di ogni ordine e grado) degli studenti. È necessario, invece, se l’assenza da scuola è dovuta a una malattia di durata superiore a cinque giorni: in questo caso, a stabilirlo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (23 febbraio 2020, n.6), fino al 15 marzo la riammissione a scuola dovrà avvenire, appunto, dietro presentazione del certificato medico, in deroga alle disposizioni vigenti in Emilia-Romagna dove la certificazione di riammissione scolastica è stata abolita da anni.

Per evitare afflussi eccessivi negli ambulatori dei medici di base e dei pediatri di libera scelta, il consiglio è di non presentarsi direttamente ma di contattare preventivamente il medico. E, per i pazienti con la febbre o con sintomi respiratori, rimane valida la raccomandazione di non recarsi negli studi dei medici senza averli contattati prima per telefono.

Naturalmente, anche in questo periodo e come sempre, i medici rilasceranno ai propri assistiti certificazioni sul loro stato di salute che attestino i dati anamnestici raccolti e i rilievi clinici constatati o oggettivamente documentati. Quindi i lavoratori che vogliono fruire del congedo per l’assistenza ai figli minori potranno ottenere gratuitamente dal medico, generalmente il pediatra di base, il certificato che attesti unicamente lo stato effettivo di malattia del figlio. Non possono essere chiesti certificati di malattia o di riammissione scolastica se non per i casi in cui lo stato di malattia sia effettivamente intervenuto.

Laboratori per i tamponi e numero verde regionale: 1.899 chiamate

Ai laboratori per l’analisi dei tamponi di Bologna (Crrem del Sant’Orsola) e Parma (laboratorio dell’Università), per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie, si aggiunge da oggi il laboratorio Unico del Centro Servizi dell’Ausl Romagna, con sede a Pievesestina di Cesena.

Si ricorda anche il numero verde regionale, 800.033.033 (oltre a quelli attivati direttamente dalle Aziende sanitarie e al numero nazionale 1500) per ricevere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti.

Al numero verde regionale 800.033.033 oggi sono arrivate 1.899 chiamate, con una percentuale di risposta del 75,9 %./EC

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