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    Laterizi e manufatti, si al rinnovo contrattuale. A Piacenza coinvolti in 300, soddisfazione sindacati

    Sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale laterizi e manufatti industria dai sindacati di categoria Fillea Cgil, FenealUil, Filca Cisl e le controparti Confindustria Ceramica-settore laterizi e Assobeton.

    “Siamo soddisfatti della non facile intesa raggiunta – commenta Marco Efori, segretario Fillea Cgil di Piacenza -. Sul nostro territorio sono circa 300 le lavoratrici ed i lavoratori che afferiscono a questo contratto nazionale, e per loro ci sono buone notizie. Parliamo di aumenti contrattuali che porteranno nelle tasche dei lavoratori, a regime, circa 75 euro, che significano, nella vigenza contrattuale, un aumento di 1.555 euro”.

    Tra le aziende rappresentative sul territorio che applicano questo contratto si ricordano Paver, Xella e Rdb.

    “Una delle cose positive in questo rinnovo è che si prosegue un percorso iniziato nel settore del cemento sulla verifica degli inquadramenti professionali tramite una commissione bilaterale, sindacati e parte datoriale”, aggiunge Efori.

    Dopo otto mesi di trattativa e nonostante la pesantissima crisi del settore, i sindacati sono riusciti a dare una risposta, soprattutto salariale, ai 20 mila che potranno beneficiare anche di altri avanzamenti sul piano dei diritti.

    L’intesa va dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2022 e riconferma il modello salariale esistente con aumenti dei minimi tabellari comprensivi degli aumenti dovuti all’inflazione, senza verifica ex post, e delle valutazioni dell’andamento storico specifico dei settori rappresentati, superando di gran lunga gli indici Istat previsionali. L’incremento salariale è pari a 75 euro al parametro 136, suddiviso in tre tranche: 20 euro a partire dal 1° settembre 2019, 25 euro dal 1° luglio 2020 e 30 euro dal 1° luglio 2021, e un aumento complessivo del montante rispetto all’ultima tornata contrattuale per un totale di 1.555 euro.

    Importanti innovazioni sono state raggiunte anche sul piano normativo e dei diritti con l’introduzione di un nuovo articolo sul benessere organizzativo, di un comitato bilaterale per il settore dei materiali da costruzioni, come nel contratto del cemento, nel cui ambito verranno trattati importanti temi sulla responsabilità sociale d’impresa, sulle pari opportunità e le discriminazioni di genere e un percorso per analizzare e aggiornare gli inquadramenti professionali. ?Riconosciuto da subito un livello superiore di inquadramento al responsabile della conduzione delle centrali di betonaggio con almeno due anni di esperienza.

    Sul piano delle pari opportunità, dicono i sindacalisti, “viene riconosciuta la possibilità alle donne, che rientrano dalla maternità, e ai lavoratori, che richiedono congedi per gravi motivi familiari, di accedere al lavoro part time reversibile. Viene prolungato, inoltre, il periodo di comporto per le donne vittime di violenza coinvolte in percorsi di recupero. Sul mercato del lavoro si favorisce l’occupazione diretta e stabile, individuando un’unica percentuale per il ricorso ai tempi determinati e per il lavoro in somministrazione, a termine o indeterminato, del 20% (inferiore ai limiti di legge) con possibilità di aumentarla al 35% se la somministrazione viene tenuta sotto al 10%”.

    Nell’ambito del welfare contrattuale, la contribuzione a carico delle aziende per il Fondo di previdenza complementare Arco salirà dall’1,70 all’1,80% a partire dal luglio 2020. Sul piano della salute e sicurezza viene previsto un maggior coinvolgimento degli Rls anche con le aziende operanti in regime di subappalto, mentre ai lavoratori stranieri verrà fornita la traduzione in lingua del paese di origine delle procedure e dei documenti in tema di sicurezza. Ora la parola passa ai lavoratori che entro i primi di novembre potranno esprimere il loro voto sull’ipotesi di accordo.

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