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Le idee di Sara Soresi perchè Piacenza sia una città “attenta” ai bimbi autistici

“Nel territorio piacentino sono oltre 300 i bambini ed i ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Gli ambienti affollati e caotici nonché le code e le attese, spesso causano loro un forte stato di ansia poiché si sentono sopraffatti da troppe informazioni. Ciò può condurre le famiglie con bambini o ragazzi autistici, nei casi più gravi, a schivare i luoghi affollati (cinema, supermercati, poste, uffici pubblici), onde evitare d’incappare in tali situazioni”.

Per questo motivo Sara Soresi, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione comunale se intenda promuovere iniziative, anche mediante la fondamentale cooperazione con le associazioni del territorio che si occupano della problematica di cui si tratta, volte alla sensibilizzazione delle problematiche connesse all’autismo.

“Ho cercato, nel mio piccolo, di approfondire l’argomento ed ho potuto costatare come, in alcuni paesi europei, le famiglie con bambini e/o ragazzi autistici siano agevolate mediante l’utilizzo di un semplice laccio con disegnati alcuni girasoli. Il laccetto in questione ha lo scopo d’indicare che, nella famiglia che lo indossa, è presente una persona autistica. Il predetto segnale permette, quindi, alla famiglia interessata, di poter essere adeguatamente assistita e di avere la precedenza nelle code, così da evitare, al soggetto autistico, un inutile stato di ansia”

“Ad oggi – continua Soresi – in Italia, questo strumento, non sembra ancora utilizzato in nessuna città, seppur sia ritenuto assolutamente utile dalle famiglie con bambini e/o ragazzi autistici”.

Nell’interrogazione presentata da Sara Soresi è suggerita, dunque, la consegna, alle famiglie con soggetti affetti da autismo, di appositi strumenti volti a segnalare la loro “inabilità nascosta”; la predisposizione, nei luoghi pubblici, di apposita cartellonistica volta ad illustrare gli strumenti adottati per le finalità sopra citate nonché le agevolazioni previste per le famiglie interessate; un’adeguata campagna d’informazione volta ad una maggiore sensibilizzazione di tutti i cittadini sull’argomento.

“Credo che possa essere un’ottima occasione per la nostra Città”, conclude Soresi.

“Una simile iniziativa potrebbe migliorare la qualità dell’esperienza partecipativa dei soggetti autistici. L’autismo, infatti, è un’inabilità nascosta e, per questo, i soggetti autistici spesso faticano ad essere agevolati nei luoghi pubblici e/o aperti al pubblico. Credo possa rappresentare una valida opportunità anche per Piacenza che, infatti, diverrebbe la prima città italiana ad attuare un progetto di questo tipo”.

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