Tanto rumore per nulla (o quasi)!
Quest’anno il Piacenza Jazz Fest si sta facendo sentire non per i suoi ritmi blues ma per le continue prese di posizione firmate da Comune ed organizzatori: le note (stampa) stonate dell’edizione 2018.
Una telenovela a puntate, che vede contrapposti l’assessore alla cultura Massimo Polledri ed il presidente del Piacenza Jazz Club Gianni Azzali. (Leggere per credere: Puntata 1, Puntata 2, Puntata 3, Puntata 4)
Un singolar tenzone giocato più con la sciabola verbale che con il fioretto: alle stoccate dell’uno, seguono quelle dell’altro ed il tintinnar delle lame diventa un fragore tale da coprire le note (quelle buone) del festival jazzistico che per anni ha dato lustro alla città.
Se Polledri si dice esasperato dalle continue lamentele di Gianni Azzali (per la mancanza di finanziamenti comunali al festival jazzistico) c’è effettivamente da preoccuparsi. Come neuropsichiatra ben conosce gli effetti nefasti dello stress, seppure subìto a mezzo stampa.
Azzali dal suo canto s’è evidentemente stufato di vedersele suonare, via comunicato, dall’assessore. A furia di incassare rischia di restare senza fiato, fatto grave per un sassofonista.
Magari se si incontrassero dicendosi, una volta per tutte, quello che hanno da dirsi … farebbero risparmiare inchiostro e byte a tutti.
La vicenda resta, in ogni caso, assai spinosa e, si sa, che parlare di spine, carciofi et similia a Piacenza, di questi tempi è pericoloso.
E’ un attimo che ti sequestrino cassette e parole!