Le manifestazioni collaterali alla Salita al Pordenone organizzate dalla Banca di Piacenza durante le festività di fine anno, sono state l’occasione per parlare anche di giardini.
Potrebbe sembrare un argomento fuori tema, ma non è così. Progettarli e realizzarli è infatti un’antica arte e spesso si rimane incantati di fronte a un bel giardino tanto quanto davanti a un’opera pittorica. Le regole d’oro per un giardino perfetto (così il sottotitolo) le ha svelate Isabella Casali di Monticelli nel libro “Nel giardino s’incontrano gli Dei” (Sperling & Kupfer Editori), presentato in S. Maria di Campagna (Sala del Duca) dalla stessa autrice – piacentina trapiantata a Roma – in dialogo con Robert Gionelli.
Stimolata dalle domande del moderatore, Isabella Casali ha raccontato com’è diventata architetto paesaggista, dopo una formazione scolastica umanistica: «La passione per i giardini ha origini piacentine; ricordo che mia nonna aveva un bellissimo roseto, dove amavo stare. Ho frequentato una scuola di design per giardini a Londra, ma fondamentale è stato l’incontro con Ippolito Pizzetti, che è stato il paesaggista più importante d’Italia. Mi propose di andare a lavorare con lui a Roma per un anno allo scopo di testare la mia passione. Non mi sono più mossa dalla capitale». L’idea del libro è nata dopo una serie di viaggi in Turchia fatta negli anni ’90, alla ricerca di bulbi di Iris: «E’ lì che ho preso l’abitudine di appuntarmi su dei quadernetti un diario di viaggio, che ho proseguito anche nella quotidianità del mio lavoro. Il libro è la raccolta di questi appunti».
Dalla lettura del volume traspare l’amore dell’autrice per la natura. «Il rapporto con il paesaggio è fondamentale – ha osservato Isabella Casali -. Ci sono due scuole di pensiero: il giardino impostato che forza la natura e quello che la natura l’asseconda. Io sposo questa ultima linea, nata in due isole, il Giappone e l’Inghilterra. Il giardino sta tra la casa e il paesaggio e deve rapportarsi con entrambi. Alla fine comunque è sempre una questione di buongusto».
Il primo giardino Isabella Casali l’ha realizzato a Piacenza, trasformando un terreno del padre fino ad allora utilizzato per la coltivazione del pomodoro. Fa spesso ricorso alle erbe aromatiche, amando mescolare cose belle da vedere a cose utili. Progetta anche grandi orti e ha la passione per le piante dimenticate. L’architetto paesaggista piacentino ha poi commentato alcune immagini dei più importanti giardini che ha realizzato nel corso della sua brillante carriera: a Punta Ala, pubblicato dalla rivista AD; a Londra; all’Argentario, giudicato tra i 100 giardini più belli d’Italia e pubblicato su “Ville e giardini”; a Marciano, nel castello di Scerpena.
«Il giardino – ha concluso Isabella Casali – deve trasmettere serenità, è un luogo dove ci si riposa e si getta la maschera. Un giardino non è mai completamente finito e può sempre essere migliorato».