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Trespidi: “L’ultima ruspa lascia il cantiere di piazza Cittadella. Il fallimento è servito”

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«C’è aria di sbaracco in piazza Cittadella. Il fallimento della giunta Tarasconi sulla vicenda del parcheggio interrato è ormai sotto gli occhi di tutti. Questo pomeriggio alcuni camion hanno portato via attrezzature dal cantiere, appartenenti a ditte impegnate nei lavori: un segnale che, come mi risulta, la risoluzione contrattuale tra il Comune e Piacenza Parcheggi, e quindi la chiusura del cantiere, sia ormai questione di giorni».

Lo aveva denunciato già ieri Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, dopo un sopralluogo nella zona. E oggi, la rimozione dell’ultima ruspa, sembrerebbe confermarlo: «In piazza Cittadella è calato definitivamente il sipario. È stata portata via anche l’ultima ruspa: il cantiere del parcheggio interrato appare ormai chiuso».

«Ciò che resta – sottolinea Trespidi – è solo un enorme vuoto nel cuore della città. Non servono più conferme: la giunta Tarasconi ha trascinato Piacenza dentro un progetto sbagliato e senza basi solide, e oggi i cittadini pagano le conseguenze di questa leggerezza».

Già ieri il consigliere aveva ricordato come «nonostante i miei appelli e le mie ripetute segnalazioni, il Comune abbia scelto di dare fiducia a un soggetto – Piacenza Parcheggi – privo delle garanzie bancarie necessarie, delle risorse economiche per realizzare l’opera e gravato da troppe ombre». Ombre che – aggiungeva – «emergono chiaramente anche dall’accesso agli atti che ho effettuato pochi giorni fa, da cui risulta che Apcoa, una delle società azioniste di Piacenza Parcheggi, dichiara testualmente di essere stata “lasciata all’oscuro nonché esclusa da qualsivoglia processo decisionale” e di essere stata addirittura impedita a partecipare all’assemblea societaria».

«Avevo più volte segnalato – ribadisce Trespidi oggi – l’assenza di requisiti fondamentali da parte di Piacenza Parcheggi: mancanza di garanzie bancarie, difficoltà economiche e una gestione societaria opaca. Tutti elementi che rendevano evidente la fragilità dell’operazione. Ora gli attrezzi hanno abbandonato il cantiere e ciò che rimane è solo un vuoto, tra i negozi, i condomini e palazzo Farnese».

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