In una canzone che ha accompagnato il Fridays for Future di questa mattina lungo le vie del centro, si sente il refrain “Domani è già qui”. Se così fosse, avrebbe senz’altro le facce di questi ragazzi che per un giorno hanno lasciato le aule scolastiche per chiedere un clima migliore e una vita migliore nel proprio domani.
Sono circa 5000 gli studenti (contro le previsioni di 2500 secondo la Questura), dalle medie alle superiori di Piacenza, che si sono ritrovati davanti al liceo Respighi, hanno attraversato il centro fino in Piazza Cavalli e hanno chiuso il corteo in via Maculani. A organizzare la manifestazione il comitato cittadino di Fridays for Future, coordinato da Luca Casana e Daniele Rossetti, con la preziosa collaborazione di Legambiente.
“Manifestiamo dopo il 15 marzo – ha sottolineato Rossetti – per ribadire agli amministratori locali e nazionali che alle parole devono seguire fatti. Oggi iniziamo a raccogliere firme per la DEC (Dichiarazione di Emergenza Climatica) già approvata in Emilia Romagna. Siamo felici che il messaggio sia stato raccolto da tutti, perchè è trasversale e non si rivolge a una categoria specifica. Nella DEC la richiesta prinipale riguarda l’abbassamento della CO2 entro il 2050.Noi non siamo tecnici, ci affidiamo a tecnici a politici perchè cambino le cose”.
Per chi volesse consultare la DEC, puo farlo a questo link
“Tante città italiane hanno accettato la DEC – rincara Casana – qui ancora non è stato fatto questo passo. Già proposta a maggio, lo porteremo in Consiglio comunale, perchè la politica deve darsi una svegliata, il clima sta impazzendo. Dopo la manifestazione non deve perdersi l’entusiasmo, informatevi ed impegnatevi con piccoli gesti quotidiani. Combattiamo il negazionismo climatico di Trump”.
Tra gli studenti, si è fatta avanti Lucrezia Galli, rappresentante della Consulta degli studenti del Liceo Gioia. “Sto pensando al mio futuro, e sono preoccupata. Come faccio a costruirmi un futuro se non so quale sarà la fine del mondo, lo stiamo distruggendo, anche un ghiacciaio italiano si sta sciogliendo. Un pianeta che sta morendo giorno per giorno. Non possiamo permettere che accada questo”.
Anche altri studenti hanno preso la parola, evidenziando le politiche di Trump, l’importanza della conoscenza, del sapere per poter agire. Parliamoci chiaro: non si pretende che con una mattinata fuori da scuola si possano smuovere le coscienze di migliaia di studenti, ma se anche solo qualche decina si informerà e sarà consapevole di determinati cambiamenti che stanno avvenendo sulla Terra, sarà già un successo.
CARTELLONI
Andando a spulciare tra i cartelloni esposti, se ne trovano un po’ di tutti i colori. Da “Pensate solo ai soldi, mentre il mondo cade a pezzi”, con l’immagine di Trump, “Make the planet green again”, ai più irriverenti “This planet is hotter than young Leonardo di Caprio” o la versione alternativa “…than my immaginary boyfriend”, fino a “Nel 2050 non esisteranno più le Maldive, poco importa andremo in Sardegna a festeggiare le vacanze estive”. La più nostrana recita “Non avremo più il pianeta con gli anolini”.
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