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Michele Placido: «Il palcoscenico è stato la mia culla»

Anteprima dello spettacolo su Pirandello al PalabancaEventi con l’attore e regista in dialogo con Mino Manni

«Sono nato in teatro e il palcoscenico è stato la mia culla. Non vedo l’ora di fare lo spettacolo di domani sera». Questo uno dei pensieri regalati al numeroso pubblico del PalabancaEventi (Sala Corrado Sforza Fogliani), dove l’attore e regista Michele Placido – ospite della Banca di Piacenza – è stato protagonista di una chiacchierata con Mino Manni come anteprima, appunto, di “Pirandello – trilogia di un visionario” in scena questa sera al Teatro Verdi di Fiorenzuola, di cui Manni è direttore artistico. Si tratta di un viaggio nel mondo del grande poeta italiano – in occasione delle celebrazioni del 90° anniversario del Premio Nobel per la letteratura a lui assegnato – che abbraccia tre delle opere più iconiche: L’uomo dal fiore in bocca, La Carriola e Sgombero. «Sono tre atti unici, tre testi completamente differenti – ha spiegato l’attore dopo l’intervento di saluto del presidente della Banca Giuseppe Nenna, Banca che è stata ringraziata da Placido per il sostegno dato allo spettacolo -. Pirandello sapeva trovare pregi e difetti delle persone, ma poi era generoso a non approfittarne ed aveva il grande pregio di essere umoristico nella tragedia». E il tema della generosità è stato ripreso da Manni per descrivere le qualità umane dell’illustre ospite. «Bisogna essere generosi con il pubblico – ha osservato Placido – perché è quello che ci dà fiducia. Massimo rispetto dunque per chi sceglie di assistere a uno spettacolo. E per me il rispetto sta nel presentare al pubblico un Pirandello pop, cioè comprensibile, come del resto ho fatto con Caravaggio».
Generoso e coraggioso, ha aggiunto il direttore del Verdi, per esempio nell’abbandonare a un certo punto la televisione e nell’interpretare spesso personaggi al limite approfondendoli.
L’attore e regista ha quindi raccontato come è nata la sua passione per il teatro e per Pirandello: «Anche se il mio sogno era diventare un artista e frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico”, a 18 anni entrai in Polizia al Commissariato Castro Pretorio a Roma. Mi rifugiavo in biblioteca e declamavo L’uomo dal fiore in bocca. Un giorno sentii una voce alle mie spalle che recitava un verso di quest’opera: era il mio colonnello che mi disse “le darò io una mano”. Così fu e con il suo aiuto entrai in quella prestigiosa accademia».
Su Pirandello Michele Placido ha realizzato il suo ultimo film (Eterno visionario) che – ha fatto sapere nel corso della serata il regista – sarà proiettato al “Filming Italy-Los Angeles”, la kermesse, alla sua decima edizione (19-22 febbraio), per la valorizzazione le produzioni cinematografiche e punto di connessione tra la cultura italiana e quella americana, organizzata sotto il patrocinio del Consolato generale d’Italia a Los Angeles. Michele Placido, che sarà presidente onorario del Festival insieme a Dolph Lundgren, riceverà nell’occasione il “Filming Italy Achievement Award”.
L’indimenticato protagonista de La piovra si è detto «orgoglioso» di presiedere (dal 2021) il Teatro Comunale di Ferrara («diventato il quarto teatro italiano per importanza») e ha definito il piacentino Marco Bellocchio suo «grande maestro» che gli ha insegnato che non è tanto importante diventare famoso, bensì riuscire a dare al pubblico «la possibilità di scegliere tra il bene e il male».

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