Un minorenne, che aveva vandalizzato un autobus SETA in servizio tra Piacenza e la Val Tidone, è stato identificato grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di bordo e denunciato per furto aggravato. La famiglia del ragazzo, chiamata a rispondere dell’accaduto, ha espresso la volontà di risarcire l’azienda e di incontrarne i rappresentanti per chiedere scusa personalmente. Dopo aver ricevuto il rimborso delle spese per il ripristino del mezzo – circa 800 euro – SETA ha ritirato la querela, riconoscendo il sincero pentimento del giovane, che ha inoltre scritto una lettera di scuse.
L’episodio risale a qualche mese fa, verso la fine dello scorso anno scolastico: il minorenne, probabilmente ignaro della presenza delle telecamere, aveva manomesso e asportato un seggiolino dall’autobus utilizzato quotidianamente per recarsi a scuola. A seguito della denuncia presentata da SETA, i carabinieri della stazione di Pianello Val Tidone hanno avviato le indagini per furto aggravato.
Dall’analisi dei filmati di videosorveglianza, i militari hanno ricostruito la dinamica e identificato l’autore del gesto, informando i genitori del procedimento in corso. Successivamente, la famiglia ha contattato SETA per esprimere la propria disponibilità a risarcire il danno e a formulare scuse dirette: genitori e ragazzo hanno incontrato presso la sede di via Arda il referente aziendale per il bacino di Piacenza, ing. Alberto Marotta, consegnando anche una lettera nella quale il giovane si assumeva pienamente la responsabilità e manifestava il proprio rammarico.
Nei giorni successivi, il risarcimento è stato perfezionato, permettendo all’azienda di ritirare la querela e chiudere definitivamente la vicenda senza ulteriori conseguenze.
“Con questa operazione, che ha avuto il fondamentale supporto dell’Arma dei Carabinieri a cui va il nostro sentito ringraziamento, è stato pienamente centrato un obiettivo prioritario per l’azienda: salvaguardare l’integrità e la sicurezza dei mezzi, identificando e sanzionando gli autori di gesti vandalici o potenzialmente pericolosi. Il messaggio è quindi molto chiaro: i mezzi pubblici sono un patrimonio della collettività, pertanto interverremo ogni volta in caso di danneggiamento per scoprire i responsabili e presentare loro il conto di queste azioni sconsiderate – ha affermato Elisa Valeriani, presidente di SETA. – Tutto questo è possibile grazie agli investimenti effettuati per rendere sempre più capillare la presenza sui nostri mezzi di sistemi digitali di videosorveglianza, nonché alla proficua collaborazione instaurata con le forze di polizia che operano nel bacino piacentino, che testimonia l’attenzione nei confronti del servizio di trasporto pubblico e rappresenta un elemento di garanzia per la sicurezza degli utenti e del nostro personale. Inoltre, in questo caso specifico, la nostra azione è stata agevolata dall’intervento di genitori attenti e responsabili che hanno saputo trarre da un episodio spiacevole una preziosa azione educativa e di deterrenza”.



