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Niente accordo fra Comune ed ambulanti. Intanto compaiono luminarie che “nessuno ha chiesto”

«Sarà la carta bollata a parlare». E’ laconico il commento dell’avvocato Umberto Fantigrossi, intercettato subito dopo la riunione fra commercianti ed amministrazione comunale di questo pomeriggio, conclusasi con una fumata nera. In molti si aspettavano un accordo di compromesso, che non facesse perdere la faccia a nessuno e permettesse al manipolo di commercianti di piantare le loro tende bianche all’ombra del Gotico, a fianco delle casette di legno.

Così non è stato. La soluzione è stata ritenuta irricevibile da Palazzo Mercanti (leggi sotto perché).

L’avvocato Fantigrossi preferisce mantenere il silenzio stampa su quanto è stato detto durante l’incontro ma lascia capire che a questo punto l’unica strada aperta è quella di rivolgersi nuovamente al Consiglio di Stato e chiedere un ulteriore intervento dei giudici per la mancata ottemperanza alla precedente decisione della corte.

Intanto i giorni scorrono, il Natale si avvicina e si fa sempre più concreta l’ipotesi di un maxi risarcimento agli ambulanti esclusi, qualora il Consiglio di Stato, alla fine, deliberasse a loro favore.

Soldi che dovrebbero uscire dalle esangui casse comunali ma che (ovviamente) restano per ora solo uno dei possibili scenari. Alla fine i giudici amministrativi potrebbero anche dare ragione alla Giunta Barbieri, come era successo davanti al Tar.

Il comune, poco dopo le 19 ha diffuso una nota stampa sulla vicenda, che pubblichiamo qui di seguito.

«L’Amministrazione comunale, a seguito di una proposta  transattiva da parte dell’avv. Umberto Fantigrossi, pervenuta in data odierna, precisa quanto segue: “Detta proposta non può trovare accoglimento per motivi di sicurezza, ordine pubblico, decoro e organizzazione di piazza Cavalli. La proposta prevede infatti la contemporanea presenza delle manifestazioni già avviate con successo e delle casette espositive e di gioco per bambini, con tutti i posteggi dell’abrogata Fiera di Natale. E’ evidente – sostiene l’Amministrazione – che tale soluzione  non consentirebbe nemmeno il regolare flusso delle persone, particolarmente intenso nei giorni di Natale, pregiudicando i minimi requisiti di sicurezza che devono essere garantiti e che sono, per la vigente amministrazione, interessi primari che non possono essere disattesi a fronte di istanze e interessi di terzi”.

A questo proposito, la nota dell’Amministrazione comunale prosegue sostenendo che “la sicurezza delle famiglie deve essere oggetto di cautela e di prevenzione che verrebbero meno in caso di affollamento eccessivo. In ogni caso si conferma la disponibilità del Comune allo spazio sul Pubblico Passeggio, già individuato e proposto con nota via pec del 29 novembre scorso, area normalmente destinata alle fiere della città quali la Festa del Patrono (Sant’Antonino) e il Mercato Europeo e che, peraltro, in questo periodo, già ospita la pista di pattinaggio sul ghiaccio, con aree di somministrazione adiacenti. In alternativa, l’Amministrazione comunale propone altresì, con il massimo spirito collaborativo e conciliativo, già più volte manifestato dagli uffici e dagli organi di governo di questa città le seguenti alternative, già oggetto di specifica proposta: 1. piazza Cavalli sotto i portici di palazzo Gotico e piazzetta Pescheria ivi adiacente; 2. piazza Plebiscito».

Il giallo delle luminarie che nessuno ha richiesto

Questo tormentato Natale 2018 piacentino si arricchisce intanto di un nuovo capitolo, il “giallo delle luci natalizie”.

Da anni, a Piacenza le luminarie per le vie dello shopping sono montate da una ditta genovese, la Lucio Guagliata, convenzionata con l’Unione Commercianti.

A pagare l’illuminazione delle strade cittadine non è il Comune ma ogni singolo esercente che, a fronte di una quota di 120 euro, contribuisce ad abbellire la strada dove ha la propria attività. Un meccanismo rodato da tempo ma che sembra essersi parzialmente inceppato. Molte vie, infatti, hanno deciso di non aderire.

Hanno detto di sì solo commercianti di via XX Settembre, del Corso (da Largo Battisti al via San Siro) di via Cittadella (dall’albergo Roma a via Borghetto), di via Sant’Antonino, di via Garibaldi, di via Calzolai, di via Legnano, di una parte di via Chiapponi, di via Roma e di viale Dante.

Come ogni Natale copriranno interamente le spese di montaggio, noleggio ed elettricità. Un modo per rendere più bella la città, senza ricevere alcun contributo pubblico. Alcuni fra loro, contagiati dallo scintillante stile americano hanno, in aggiunta, fatto montare luci sui propri negozi.

Altri commercianti, di altre strade, invece, per vari motivi, in questo 2018 hanno deciso di non aderire all’iniziativa optando per una diversa soluzione. Hanno ingaggiato una ditta di Parma che ha provveduto a montare delle cornici luminose intorno alle vetrine.

Fin qui nulla di strano. Semplice e sana concorrenza.

Il risultato però è stato quello di un’atmosfera meno festosa in strade importanti e centralissime come via Cavour e come l’ultimo tratto di Corso. Un vero peccato, tanto più nell’anno in cui il Comune ha deciso di dare un’impronta nuova con le casette di legno, le videoproiezioni, l’albero di 20 metri sponsorizzato da Confindustria.

Qualcuno deve però aver pensato che così non andava ed ha deciso di rimediare con un blitz all’ultimo secondo.

Mentre il carillon vivente, domenica pomeriggio circolava, offrendo un suggestivo spettacolo, alcuni addetti muniti di cestello montavano i tiranti per attaccare luminarie aggiuntive che sono state posizionate anche ieri ed oggi. Si tratta di rombi luminosi, in uno stile decisamente diverso rispetto al resto della città.

A montare le luci – come ci ha confermato Alessandra Tampellini, storico referente piacentino delle luminarie – non è stata la ditta Guagliata. «Non ne sappiamo nulla – ha affermato la Tampellini ed abbiamo chiesto informazioni al Comune. Siamo in attesa di una risposta».

Alcuni commercianti delle vie, illuminate a sorpresa, – da noi interpellati – ci hanno confermato di non aver ordinato né pagato per alcuna illuminazione extra.

La domanda sorge dunque spontanea: chi ha richiesto le luminarie e chi le pagherà? Il sospetto è che sia stata l’amministrazione, ma non siamo ancora riusciti ad avere conferme.

Rendere bello ed attraente il centro è meritorio ed alla fine ne godono tutti. Il rischio però è quello di creare commercianti (o meglio vie) di serie B, che le luminarie se le devono pagare di tasca loro e commercianti di serie A che si trovano rombi luminosi “a gratis” senza nemmeno sapere a chi si deve questo generoso dono. Può essere che non sia stato il Comune e che ci sia invece lo zampino di Babbo Natale.

Sarebbe un vero “Miracolo sulle strade piacentine” beneficiarie dell’inatteso dono.

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