Nuovo capitolo nella vicenda esplosa durante la manifestazione pro Gaza svoltasi il 3 ottobre in Piazza Cavalli a Piacenza. Al centro delle polemiche, le offese che il sindacalista Si Cobas Carlo Pallavicini, insegnante presso l’istituto Casali, avrebbe rivolto alla consigliera comunale Sara Soresi (Fratelli d’Italia).
Secondo quanto denunciato da Soresi in una lettera indirizzata al Ministero dell’Istruzione, all’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale e alla dirigenza dell’istituto Casali, Pallavicini avrebbe usato in piazza espressioni gravemente offensive e incitato i presenti a cori ingiuriosi, arrivando a definirla “fascista” e affermando che sarebbe “una persona a cui piace che i bambini vengano ammazzati”. Offese che sarebbero state documentate da alcuni video e riportate da articoli giornalistici. Per i medesimi fatti la capogruppo di FdI in consiglio comunale ha già depositato querela.
Nella lettera al ministero Soresi sottolinea la gravità del comportamento da parte di un docente che sarebbe chiamato a rappresentare valori di rispetto e responsabilità. «Non sono comportamenti compatibili con i principi di correttezza, equilibrio e rispetto – scrive l’esponente di Fratelli d’Italia – che dovrebbero contraddistinguere chi svolge una funzione educativa e lavora a contatto con i ragazzi». Richiamando la necessità di mantenere sempre un linguaggio improntato al rispetto anche fuori dall’ambito scolastico, la segnalazione sottolinea che eventuali atteggiamenti pubblici contrari a tali principi rischiano di ledere gravemente l’immagine dell’istituzione scolastica.
La presa di posizione di Rifondazione Comunista
In serata è arrivato un comunicato da parte della segreteria del partito della Rifondazione Comunista di Piacenza – Circolo “Rosa Luxemburg” e della segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza che solidarizza con Pallavicini ed attacca Soresi.
“La segnalazione della Consigliera Comunale Sara Soresi al Ministero dell’Istruzione contro Carlo Pallavicini rappresenta un grave tentativo di intimidazione e una dimostrazione di evidente debolezza politica, dato che tutta la partecipatissima piazza dello sciopero generale dello scorso venerdì ha stigmatizzato, facendosi sentire, la misera provocazione della stessa.
Esprimiamo perciò la nostra solidarietà a Carlo Pallavicini: la modalità ritorsiva che punta a colpirlo nella sfera lavorativa evidenzia una netta distanza dalla Costituzione nata dall’antifascismo, una scarsa pratica della democrazia e una pulsione padronale. Le minacce e le provocazioni di stampo fascistoide non fermeranno il movimento collettivo contro il genocidio del popolo palestinese e la straordinaria mobilitazione presente a Piacenza come in tutto il Paese”.