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    Personale del piacentino Federico Arcuri alla prestigiosa Galleria l’Affiche

    L’artista piacentino Federico Arcuri espone per la prima volta alla Galleria l’Affiche, da quasi trent’anni punto di riferimento per gli appassionati di arte contemporanea e di grafica.

    A partire dal 31 maggio e fino al 28 giugno 2018 (da martedì a sabato dalle ore 16 alle 19) la galleria via dell’Unione 6, a Milano, ospiterà la nuova produzione che racconta una Milano contemporanea, ricca di nuove architetture, nuove piazze, nuove realtà urbane, ma che si riconosce solo nei dettagli.

    Protagonista rimane la città “ottocentesca” a cui siamo abituati, quasi stupita dalla modernità e dalla contemporaneità. E poi la gente, da sempre al centro della produzione artistica di Arcuri: persone che camminano, si incontrano, si mettono in fila, si guardano e a volte si vedono, o non si vedono; persone immerse in piazze vuote o in un vagone della metro, o in controluce, sedute sulle panche di una chiesa.

    Così Martina Cavallarin ci descrive la mostra di Federico Arcuri intitolata “Persi alla luce della luna a mezzogiorno”:

    «Acrilici su tela, gesso, inserti in carta giapponese, per lavori anche di grande e grandissimo formato, che sembrano muoversi tra salti spaziali e temporali. Appigli visivi effimeri che paiono sprofondare nei meandri di una tela per riemergere in un’altra tela posta accanto, in un lavoro in bilico tra figurazione, geometria e astrazione.

    La ricerca di Federico Arcuri si concentra su un’indagine degli spazi urbani, delle architetture e delle persone in transito che l’artista fotografa per tradurle in un final cut pittorico nel quale le linee dei palazzi, e i percorsi, da luoghi familiari divengono accumulazioni impersonali, feed-back che ripropongono una nuova tensione della memoria tendente a riformulare e a intenzionare diversamente il rapporto individuo-ambiente-metropoli.

    Se da una parte è evidente che gli spazi sono propriamente quelli della città di Milano, dall’altra nella rivisitazione concettuale di Arcuri questi divengono spazi universali, forse spazi onirici, certamente utopici. E gli incontri sono appuntamenti a perdersi (…)

    È facile lasciarsi trasportare in questo mondo sempre più pallido e indefinito, dove la realtà, la possibilità e la finzione, sono intercambiabili. Il risultato non è tanto sfogliare la somma di molte storie tra di loro interdipendenti, ma avventurarsi dentro un’unica storia».

    Chi è Federico Arcuri

    Federico ArcuriNato a Vlaardingen (Olanda) nel 1963, durante l’infanzia approda a Piacenza, dove lo porta il lavoro del padre e dove la famiglia si stabilirà a vivere definitivamente.

    Ha un diploma di Laurea in Illustrazione conseguito presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ha esposto in varie gallerie in Italia, Europa e negli Stati Uniti.

    «Si muove attraverso differenti stili e necessarie contaminazioni partendo la sua ricerca dall’illustrazione per passare all’Art director e alla pittura figurativa. Nelle opere su tela esplora mondi in bianco e nero, fatti di gesso, carta, scritte a plotter e segni graffianti. I suoi soggetti sono paesaggi metropolitani, solitudini underground o l’immaginario filmico di frames cinematografici.

    Arcuri è un artista in costante movimento slittando energeticamente il suo pensiero che risiede sotto il segno dell’erranza e della falsa apparenza».

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