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Piazza Plebiscito ormai ridotta a parcheggio (nonostante i divieti)

L'area, nonostante la teorica rimozione forzata, è ormai tornata ad essere un'area di sosta e difficilmente si vedono carro attrezzi. I cartelli stradali non aiutano a fare chiarezza

Come abbiamo già avuto modo di documentare con precedenti articoli, a Piacenza alcuni cartelli stradali sembrano avere un valore relativo ed in altre occasioni sono mal posizionati o equivocabili. Un po’ come sembra accadere in piazza Plebiscito, ad una cinquantina di metri proprio dal Municipio di Piacenza. Abbiamo spiegato (leggi qui) come questo luogo porti con sé un “peccato originario” il fatto di essere nato come “avanzo di demolizioni” e non sia invece frutto di un preciso progetto. Per questo, nonostante svariati tentativi, la piazza continua ad essere uno spazio poco vissuto dai piacentini, non sempre ben frequentata, e area sgambamento per cani (essendo l’unica area verde presente in centro storico). Recentemente poi sembra tornata ad essere un parcheggio, come lo fu in passato. Sul lato sinistro della piazza, in precedenza, erano previsti spazi per portatori di handicap ed alcuni posti per il parcheggio della stampa in occasione di conferenze in Municipio. Con l’introduzione dell’APU e l’entrata in funzione delle telecamere la scritta che consentiva la sosta ai giornalisti è sparita (coperta da un adesivo bianco) ma in compenso le auto sono rimaste, anzi sono aumentare. E qui nasce il primo problema legato ai cartelli. Sul lato opposto , di fianco ai chiostri, è presente un inequivocabile cartello di rimozione forzata vigente 24 ore su 24 con la specifica che il divieto vale su tutta la piazza. Peccato però che, a parte qualche multa, rimozioni se ne vedano assai poche e molte delle vetture da noi fotografate (nel corso dei mesi) siano una presenza costante. Sul lato sinistro invece non è presente nessun cartello legato al divieto di sosta. Evidentemente quando è stato coperto quello che consentiva la sosta alla stampa nessuno ha pensato di sostituirlo con uno che esplicitasse la vigenza della rimozione forzata (tranne negli stalli per invalidi). E’ invece presente un cartello (peraltro storto) che indica l’area pedonale con il transito consentito agli invalidi, alle forze dell’ordine e per il carico/scarico (in orari predeterminati). A rigor di logica dunque le auto in sosta che non rientrino in questa categoria dunque dovrebbero essere sia rimosse sia multate per essere entrate in area pedonale. Cosa come non dovrebbero essere tollerate le auto costantemente parcheggiate sui marciapiedi limitrofi.

Come sempre nulla di male ci sarebbe nel decidere che quell’area deve essere destinata a parcheggio, magari al servizio dei locali e negozi circostanti. Sarebbe una scelta, condivisibile o meno. Come sarebbe una scelta quella di mettere mano ad una vera progettazione o riqualificazione di una piazza che anche a Natale ha dimostrato di non funzionare. Qui erano state posizionate una giostrina e le casette in legno delle associazioni. Queste ultime hanno registrato un afflusso di visitatori talmente scarso  che, anche nei week-end sono rimaste, spesso, tristemente chiuse.

La presenza di cartelli non chiari e la mancanza di rimozioni forzate costanti per “educare” i trasgressori, favorisce l’uso di quel luogo come parcheggio e rientra a pieno titolo nella “teoria delle finestre rotte”,  generando cattive abitudini .  Perché le regole, se ci sono, vanno fatte rispettare puntualmente ed appieno. Altrimenti … è meglio toglierle.

 

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