L’economia piacentina mostra segnali di crescita nel 2025, con un Pil atteso in aumento dello 0,5% secondo le elaborazioni della Camera di commercio dell’Emilia sui dati dell’Osservatorio Prometeia. Pur leggermente inferiore alla stima di aprile (+0,7%), la previsione conferma la tenuta del sistema economico locale, in un contesto nazionale e internazionale ancora caratterizzato da incertezze. Le stime per il 2026 indicano un’accelerazione, con una crescita che dovrebbe arrivare all’1%.
A livello settoriale, industria e servizi mantengono un andamento positivo: per i servizi si prevede un +0,5% nel 2025 e un +1,1% l’anno successivo, mentre l’industria dovrebbe crescere dello 0,8% quest’anno e dell’1,2% nel 2026. L’agricoltura dovrebbe affrontare un 2025 in calo (-1,7%), ma con una netta ripresa nel 2026 (+5,8%). Le costruzioni, invece, dopo una lieve contrazione nel 2025 (-0,3%), sono attese in ulteriore flessione nel 2026 (-4,4%).
Le esportazioni, influenzate dal rallentamento di alcuni mercati esteri e dalle dinamiche delle economie internazionali, dovrebbero registrare una flessione del 13,1% nel 2025, seguita da un rimbalzo positivo dell’8,2% nel 2026. Sul fronte del reddito disponibile delle famiglie, si stima un aumento del 2,3% quest’anno e dell’1,6% il prossimo, mentre il mercato del lavoro appare stabile, con un tasso di disoccupazione intorno al 5% e livelli occupazionali pressoché invariati.
«Il quadro che abbiamo davanti – afferma Filippo Cella, vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia – è quello di un’economia che, pur in una fase di transizione, continua a crescere e a dimostrare capacità di tenuta economica e sociale. L’industria e i servizi confermano una traiettoria positiva, segno della capacità del nostro tessuto imprenditoriale di adattarsi e guardare avanti».
«Questi dati – prosegue Cella – ci dicono che, nonostante alcune previsioni più prudenti rispetto ad aprile, Piacenza mantiene solide basi per affrontare i prossimi mesi con ottimismo, anche grazie alla prospettiva di ripresa in settori chiave come l’agricoltura. Le famiglie e le imprese potranno beneficiare di un contesto che, se accompagnato da politiche mirate, potrà tradurre la crescita economica in maggiore capacità di spesa e investimenti».
«Diventa perciò fondamentale – conclude Cella – proseguire con misure che favoriscano la competitività, alleggerendo il costo del lavoro e tenendo sotto controllo le dinamiche inflazionistiche, così da garantire che l’aumento del reddito disponibile si traduca in reale benessere per le famiglie e in nuove opportunità per il nostro territorio».