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Presentato il progetto firmato da Stefano Boeri Interiors per il recupero dell’ex convento di Santa Chiara

Un sistema interconnesso di cortili e giardini pensili, il restauro dei fabbricati storici dove sorgeranno nuove le residenze per gli studenti e un nuovo edificio che ospiterà un centro socio-riabilitativo

Prende forma il recupero dell’ex convento di Santa Chiara. Lo ha illustrato oggi in Municipio, davanti alla commissione consiliare appositamente convocata, l’architetto Stefano Boeri che ne ha firmato la progettazione con lo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, realizzando l’incarico di progettare la nuova vita del grande complesso duecentesco in centro città da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ne è proprietaria.

Nel futuro dell’ex convento sullo Stradone Farnese – circa 12mila metri quadrati, di cui 8.500 di area verde – c’è una riconversione alle funzioni di studentato e di residenze riservate a soggetti fragili o con disabilità: in tutto circa trecento posti a disposizione, immersi nella natura. Un’operazione il cui costo, all’attuale stato del progetto, è quantificata in venticinque milioni di euro e resa possibile mediante uno specifico fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, le cui quote sono sottoscritte da primari investitori istituzionali, fondazioni di origine bancaria, casse di previdenza e istituti bancari e la cui gestione è affidata a Investire SGR spa.

Il progetto attuale, realizzato in stretto dialogo con la Soprintendenza, è stato predisposto dallo studio Stefano Boeri Interiors fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà, con la consulenza in un gruppo di professionisti piacentini: gli ingegneri Paolo Milani e Silvio Carini per la parte strutturale, l’architetto Pier Giorgio Armani per la parte architettonica e di restauro e l’architetto Isabella Tampellini che ha curato la pratica edilizia per la variante urbanistica.

«Per l’ente che presiedo questo è un giorno particolarmente significativo – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi, che ha affiancato l’architetto Boeri alla presentazione in Municipio -. È il passo definitivo verso la realizzazione di un intervento determinante  che ha richiesto un lavoro importante su diversi fronti: quello progettuale vero e proprio, che ci soddisfa appieno per la sua qualità architettonica e ambientale firmata dallo Stefano Boeri Interiors, e per il quale ringraziamo anche la supervisione della Soprintendenza, che ha condiviso il progetto; quello sociale, che ci consente allo stesso tempo di supportare l’offerta universitaria a Piacenza, la rete di social housing per le persone fragili e la restituzione alla città di una parte importante del centro storico, rendendola luogo aperto vivo; e infine il lavoro in corso per strutturare l’architettura finanziaria dell’operazione, che permetterà alla comunità e alla Fondazione di valorizzare un prestigioso complesso monumentale di proprietà ricavando nel contempo rendimenti finanziari molto significativi».

IL PROGETTO.

Un sistema interconnesso di cortili e giardini pensili, il restauro dei fabbricati storici esistenti dove sorgeranno nuove residenze per gli studenti e un edificio creato ex novo che ospiterà un centro socio-riabilitativo: questi sono gli elementi cardine del progetto di recupero dell’ex convento di Santa Chiara firmato da Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto per il restauro e recupero dell’ex Convento di Santa Chiara è una sfida appassionante per ridare a Piacenza un luogo dedicato all’ospitalità, allo studio e alla generosità sociale. Gli edifici restaurati e recuperati in accordo con la Soprintendenza torneranno a circoscrivere un sistema sofisticato di corti, cortili e spazi aperti, ciascuno con una sua funzione» commenta l’architetto Stefano Boeri, fondatore di Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto di recupero dell’ex Convento di Santa Chiara diventa l’occasione per valorizzare un ambiente unico nel suo genere, costellato da una moltitudine di spazi al servizio degli utenti e al tempo stesso accessibili dalla cittadinanza. Luoghi aperti alla partecipazione e adattabili alle diverse esigenze, come l’anfiteatro aperto ad incontri e manifestazioni, spazi per il tempo libero, per la cultura e luoghi privati e dedicati a studenti ed operatori. Tutto questo all’interno di una cornice che, con rispetto e sobrietà, vuole ricucire e creare un nuovo rapporto tra le diverse sedimentazioni storiche che hanno, nel tempo, caratterizzato la particolarità e unicità di questo luogo e le future occasioni sociali, culturali e quindi architettoniche che si aggiungeranno» sottolinea l’architetto Giorgio Donà, partner e direttore di Stefano Boeri Interiors.

Il restauro

L’intervento di restauro dei fabbricati storici esistenti, che porterà alla realizzazione di 241 alloggi per studenti (tra stanze doppie e singole), si propone di preservare e valorizzare le caratteristiche storico-architettoniche del complesso duecentesco recuperando i materiali e le finiture originali ed eliminando le modifiche apportate tra gli anni Trenta e Settanta del secolo scorso.

Il corpo est del complesso, ricostruito tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, che ha mantenuto meglio di tutte le altre parti le sue caratteristiche d’origine, verrà ricostruito insieme ai corpi nord, sud e ovest, maggiormente compromessi. La forma volumetrica e architettonica primordiale di queste strutture verrà ripristinata, ma adattata per rispondere alle nuove esigenze funzionali dell’immobile. Le arcate dei portici seicenteschi e ottocenteschi torneranno a essere dei percorsi coperti dei quali sarà nuovamente possibile apprezzare le peculiarità storico-architettoniche. Il corpo ovest sarà collegato all’edificio denominato “Bugandaia” e al portico adiacente tramite una struttura vetrata, che garantirà, così, un percorso dal chiostro continuo e coperto.

La “Sala capitolare”, adiacente alla Chiesa di Santa Chiara, diventerà al piano terra uno spazio comune a disposizione degli studenti, mentre i piani superiori saranno adibiti ad alloggi.

I piccoli fabbricati bassi situati sul lato est del complesso saranno, invece, demoliti per far posto a una serie di residenze studentesche che avranno l’accesso diretto dal cortile.

Il tetto dei piccoli fabbricati diverrà la “Terrazza Comune”, uno spazio verde ricco di alberi e arbusti a completa disposizione degli studenti per lo studio, il relax, il tempo libero ecc.

Il nuovo edificio

Alle spalle dello storico chiostro centrale nascerà il nuovo edificio che ospiterà il centro socio-riabilitativo residenziale (C.S.R.R.) “dopo di noi” destinato a oltre 48 soggetti fragili.

La struttura verrà integrata nel contesto per mezzo di una reinterpretazione moderna degli elementi architettonici del complesso esistente. Rispettando l’altezza del corpo seicentesco, la neo-struttura si svilupperà su tre piani fuori terra e un piano interrato. Al piano terra, all’interno di un volume vetrato, saranno collocate le aree comuni come la reception, la sala da pranzo, la palestra e l’area di ricevimento ospiti. I due piani superiori accoglieranno, invece, i nuclei residenziali per gli studenti.

Il tetto dell’edificio verrà trasformato in un Giardino Terapeutico: una varietà di piante sarà selezionata da esperti agronomi al fine di permettere agli ospiti di vivere un’esperienza di benessere che si integri nell’ambito del loro percorso riabilitativo psicofisico.

Il sistema interconnesso di cortili

Con l’intento di celebrare anche l’originaria vocazione ortiva della struttura, la natura è elemento centrale e funzionale del progetto. Il verde offerto dai giardini pensili e dai corridoi verdi di connessione, realizzati sopra il nuovo Centro Socio-Riabilitativo Residenziale e sulla Terrazza Comune ricavata sopra i piccoli fabbricati va, infatti, ad estendere ulteriormente le già presenti superfici verdi e l’ombreggiamento offerto dal sistema dei cortili: il “Cortile del Teatro”, il “Cortile della Convivialità” e il “Cortile del trompe-l’oeil”, oltre allo storico chiostro centrale.

Il “Cortile del Teatro” sarà uno spazio unico. Un teatro all’aperto caratterizzato da grandi pilastri in mattoni originariamente progettati come fondazioni di un edificio mai realizzato, che diventeranno gli elementi scenografici del teatro ricavato nella depressione del terreno, dove sarà realizzata anche la tribuna per gli spettatori e, al piano interrato, saranno ricavate delle aule polifunzionali.

Il Cortile della convivialità, adiacente all’area dei piccoli fabbricati, sarà un’area verde attrezzata con tavoli e sedute da esterno. Un luogo per la socializzazione dove svolgere attività di studio o di svago.

Il “Cortile del trompe-l’oeil” realizzato di fianco al centro riabilitativo, visibile dall’ingresso principale sullo Stradone Farnese, sarà caratterizzato da una sagoma architettonica che riporta al centro le tracce di un affresco della fine del XVIII secolo – inizio XIX sul muro di cinta meridionale.

Lo storico chiostro centrale, con il suo camminamento perimetrale, sarà un luogo di aggregazione aperto a tutti per eventi culturali, concerti e spettacoli.

L’ARCHITETTURA FINANZIARIA DEL PROGETTO

Per la realizzazione del progetto al suo stato attuale, e sulla base dei costi correnti dell’edilizia, si stima un costo complessivo di 25 milioni di euro.

L’architettura finanziaria dell’intervento ne prevede la realizzazione tramite un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso. Tale fondo impiegherà le risorse finanziarie raccolte, comprese quelle provenienti da primari e qualificati investitori istituzionali, le quali si innestano in un più ampio progetto che prevede la riqualificazione urbana di più aree situate in varie parti dell’Italia, nell’ottica dello sviluppo di alloggi per gli studenti a tariffe sostenibili, prestando particolare attenzione per le operazioni di interesse pubblico e sviluppate secondo principi di sostenibilità in linea con le best practice in materia di finanza responsabile (ESG).

L’attenzione e la vocazione agli aspetti sociali, consente al fondo comune di investimento di operare per ottimizzare il rendimento da riconoscere ai propri investitori. Gli obiettivi di rendimento del fondo sono assolutamente interessanti e allineati alle migliori opportunità offerte dal mercato, per analoghe tipologie di investimento.

Il fondo di investimento immobiliare è gestito da Investire SGR, società di asset e investment management leader in Italia nella gestione di fondi di investimento immobiliari, specializzata, tra l’altro, nello sviluppo di residenze universitarie che contribuiscono a colmare il divario tra domanda e offerta di posti letto per studenti a tariffe affordable.  La SGR ha da subito mostrato interesse verso l’operazione e a questo scopo è stata avviata la ricerca di risorse finanziare per la realizzazione della ristrutturazione dell’ex Convento di Santa Chiara.

Immagini: Courtesy Stefano Boeri Interiors

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