La Questura di Piacenza chiude il 2025 con un bilancio all’insegna dei controlli capillari sul territorio e di una forte attenzione alla prevenzione, soprattutto verso i più giovani e l’immigrazione irregolare. Nel periodo 1 gennaio–30 novembre sono stati eseguiti 110 arresti e 913 denunce, con quasi 24 mila persone e circa 6 mila veicoli controllati in tutta la provincia.
Nel corso dell’anno la Polizia di Stato ha garantito 351 servizi di ordine pubblico, 81 servizi straordinari di controllo del territorio con il Reparto prevenzione crimine e 22 servizi “ad alto impatto”, concentrati nelle aree più sensibili del capoluogo e della provincia. L’azione ha prodotto anche risultati significativi sul fronte degli stupefacenti: sequestrati complessivamente 2,8 chili di cocaina e oltre 900 grammi di cannabinoidi, spesso nell’ambito di attività mirate nei parchi cittadini, nelle stazioni e lungo le principali direttrici stradali.
Nella conferenza di fine anno il questore Gianpaolo Bonafini ha sottolineato la particolare attenzione ai fenomeni che coinvolgono i minorenni. Tra gennaio e novembre sono stati arrestati 2 minori e 68 sono stati denunciati a piede libero, dati che si affiancano a un uso intenso degli strumenti di prevenzione: 41 avvisi orali, 48 fogli di via, 5 sorveglianze speciali, 18 Daspo, 12 Daspo urbani (Dacur), oltre ad ammonimenti per stalking (12) e per violenza domestica (21).
Un ruolo crescente lo ha avuto l’app YouPol, con 368 segnalazioni complessive: 181 riguardano sospetti episodi di spaccio, 12 casi di bullismo e 4 situazioni di violenza in famiglia, a conferma di una maggiore propensione dei cittadini, e in particolare dei ragazzi, a interfacciarsi direttamente con la Polizia.
Sul fronte dell’immigrazione l’Ufficio dedicato ha eseguito 222 espulsioni, di cui una firmata direttamente dal ministro dell’Interno, 47 accompagnamenti ai Centri di permanenza per il rimpatrio e 26 accompagnamenti alla frontiera. Dati che si inseriscono nel solco delle recenti indagini coordinate dalla Procura e dalla Squadra mobile contro il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con misure cautelari a carico di soggetti che avrebbero sfruttato le procedure del decreto flussi per introdurre in Italia cittadini stranieri privi dei requisiti.
Importante anche l’attività della Polizia amministrativa e sociale: nel 2025 sono stati rilasciati 12.539 passaporti, mentre otto esercizi pubblici sono stati chiusi ex articolo 100 del Tulps per complessivi 71 giorni, in seguito a episodi di spaccio, risse o frequentazioni considerate pericolose.
La Polizia Stradale ha effettuato 454 servizi, controllando 2.122 persone e 2.172 veicoli, elevando 4.287 sanzioni al Codice della strada, con 53 mezzi sequestrati e 299 patenti ritirate. La Polizia Ferroviaria, impegnata quotidianamente nello scalo di Piacenza e sui convogli, ha impiegato 847 pattuglie (30 a bordo treno), identificato 9.864 persone, arrestato una persona e denunciato altre 14, emettendo sette sanzioni amministrative.
Sul versante digitale, il Centro sicurezza cibernetica della Polizia postale ha monitorato 18 mila siti, arrestato una persona e denunciato in stato di libertà 31 soggetti, sequestrando d’urgenza 25 mila euro e restituendo ai legittimi proprietari 137 mila euro recuperati da conti correnti bloccati o congelati perché legati a truffe online. L’attività di prevenzione passa anche dalle scuole: nell’anno sono stati realizzati 21 incontri di formazione negli istituti del territorio, su temi come uso consapevole della rete, adescamento e cyberbullismo.
Un tassello significativo del dispositivo di sicurezza piacentino resta la Scuola allievi agenti, dove nel 2025 si sono svolti due corsi di formazione per complessivi 466 allievi: 8.372 ore di lezioni teoriche e 7.700 di esercitazioni pratiche, oltre a incontri con le scuole cittadine per avvicinare i più giovani alla cultura della legalità.
Secondo il questore Bonafini il quadro che emerge è quello di una provincia “fortemente presidiata, in cui la collaborazione tra forze di polizia, istituzioni locali e cittadini consente di intervenire con rapidità sui fenomeni più critici, dai furti in abitazione alla microcriminalità giovanile, fino alle nuove forme di truffa online e ai flussi migratori irregolari”. Un impegno che, ha ribadito, continuerà anche nel 2026 puntando su controlli mirati, prevenzione nelle scuole e uso intelligente delle tecnologie.




