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Salvini contro tutti a Castel San Giovanni. “Il Commissario Europeo Federica Mogherini non ha fatto nulla”

Salvini contro tutti a Castel San Giovanni. Il Ministro dell’Interno in chiusura di campagna elettorale prima del silenzio sceglie di tornare “a casa, tra amici”, come sottolinea lui stesso in apertura di comizio, partecipatissimo, a Villa Braghieri. A introdurre Matteo Rancan, consigliere regionale, e la deputata Elena Murelli, che hanno “scaldato la folla” prima dell’arrivo di Salvini.

Accompagnato dalle note del Nessun Dorma, il vicepremier spiega che i leghisti “amano darsi mete sempre più ambiziose, perchè fino a qualche anno fa in occasioni come queste si girava il Nord, ora stiamo unendo Nord e Sud del Paese”. Nel suo discorso sforna tutti i suoi cavalli di battaglia, da Fazio, che dice di snobbare “finchè non si ridurrà lo stipendio”, esalta il ruolo delle Forze dell’Ordine, “che non devono essere presi come tiro al bersaglio da quei deficienti dei centri sociali”, ricorda lo stanziamento di 80 milioni di euro per mettere le telecamere negli asili nido. Per quanto concerne l’Europa, continua la sua battaglia verso la tutela dei prodotti nostrani. “Sono stufo di vedere in Italia grano canadese, riso cambogiano etc. mangiamo italiano che fa bene, mangiamo i pisarei e faso di casa nostra però, non quelli che vengono da fuori”.

Poi lancia la bomba: “Sapete chi è il Commissario Europeo mandato dal Pd e da Renzi? Se non lo sapete c’è solo una spiegazione: il Commissario Federica Mogherini non ha fatto un c…o!”. “Se il 26 maggio vince la Lega il Commissario Europeo lo sceglie la Lega e in Europa andrà ad occuparsi di lavoro”. Chiude con un altro cavallo di battaglia, i porti. “Poco fa un altro barcone è stato fermato vicino alle coste di Malta, e se li portano via i maltesi”.

Qualche parola il vicepremier la spende anche sui suoi antagonisti “di fiducia”, ovvero quelli “dei centri sociali”. “Dove sono? Non c’è neanche una bandiera rossa?”. In realtà hanno manifestato in circa duecento a poche centinaia di metri da Villa Braghieri, prima dell’arrivo del vicepremier. Presenti rappresentanze di Non una di meno, Controtendenza, USB, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Si Cobas. Tutti o quasi a invitare Salvini a studiare la Costituzione.

Il voto del 26 maggio sarà uno spartiacque, vedremo cosa cambierà nell’assetto europeo e italiano, se i sondaggi ci avranno azzeccato o meno.

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