“L’incontro è durato quasi quattro ore e ha affrontato gli aspetti finanziari. Possiamo dire: investitori cercasi entro quattro mesi”. Così Maurizio Mori (Cgil Piacenza) e Luigi Bernazzani (Fim Cisl) commentano l’esito dell’incontro sul futuro della Selta spa di Cadeo alla fine del confronto in Confindustria Piacenza di oggi, venerdì 14 dicembre.
“Siamo di fronte a una situazione difficile – spiegano i sindacati – ma il fatto che ci siano commesse aperte e soprattutto che stiamo parlando di un’eccellenza del territorio e del Paese per know-how e struttura non ci fa perdere la speranza. Affronteremo passo dopo passo la situazione con i lavoratori, con determinazione e speranza. I lavoratori non devono pagare colpe non loro. Ne discuteremo in assemblea a Cadeo, il 19 dicembre” anticipano Cgil e Cisl.
Selta è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy in un settore strategico che va dalla cyber security alle infrastrutture di rete. Ha la sua sede operativa a Cadeo (Piacenza) dove trovano lavoro 127 dipendenti e ha unità produttive a Tortoreto Lido (Teramo), Avellino e Roma per un totale di 300 lavoratori, soprattutto ingegneri e operai iper-specializzati. Scongiurare l’ipotesi fallimento, mai paventata prima né ai lavoratori né alle parti sociali, l’obiettivo del confronto di oggi a Piacenza.
Sotto le finestre dell’associazione industriali, durante il confronto sindacale, i dipendenti di Selta hanno organizzato un sit-in di protesta perché, si legge in una lettera distribuita durante il presidio, “siamo stanchi di essere tenuti all’oscuro in una situazione di preoccupazione crescente”. L’azienda, infatti, nei giorni scorsi ha portato i libri contabili in Tribunale a Milano, dove ha sede legale, facendo richiesta di concordato. “La proposta di concordato preventivo avanzata nelle corse settimane rappresenta uno strumento per cercare di garantire la continuità aziendale facilitando l’ingresso a nuovi potenziali investitori. E’ una situazione da monitorare step-by-step, in tempo reale – concludono i sindacati – certamente la crisi non inizia oggi ma quattro anni fa. Tuttavia una temporanea congiuntura di mercato sfavorevole e scelte aziendali opinabili hanno determinato questa situazione che si può e si deve superare. A partire da nuovi investitori che vanno trovati entro breve”.