Il sole comparso oggi dovrebbe dare una mano contro il gelo che ha colpito in questi giorni il territorio piacentino ed in particolare i comuni montani come Coli, Farini, Morfasso, Gropparello, Ferriere e Cerignale. Fortunatamente non vi sono state frazioni isolate, nonostante le svariate piante cadute sulle strade.
Intanto a causa delle nevicate e delle piogge è considerevolmente aumentato il livello di fiumi e dei torrenti, così come quello delle dighe della Val D’Arda e della Val Tidone.
La Diga di Mignano, in comune di Vernasca, è passata da una percentuale di invaso di circa il 4% al 34% in tre giorni raggiungendo un volume di 3 milioni e 300 mila metri cubi.
Complessivamente sono caduti 6 centimetri di neve e 57 millimetri di pioggia.
La Diga del Molato, a Nibbiano in comune di Alta Val Tidone, è cresciuta di circa il 5% da venerdì, arrivando al 57% del proprio invaso. Il volume è ora superiore ai 3 milioni e mezzo di metri cubi.
Complessivamente in questi tre giorni sono caduti 10 centimetri di neve e circa 43 millimetri di pioggia.
In alcune frazioni si è dovuto intervenire con i gruppi elettrogeni per tamponare la mancanza di energia elettrica ed in attesa del ripristino delle linee da parte dell’Enel.
Stato di Calamità
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha annunciato che chiederà lo stato di emergenza, mentre inizia la conta dei danni che, secondo una prima stima, ammonterebbero a 15 milioni di euro, circa 8-9 milioni circoscritti, secondo Codiretti, al settore agricolo.
L’emergenza, in ogni caso, sta rientrando e le piene dei fiumi stanno defluendo, anche se, per l’intera giornata di oggi, prosegue lo stato di allerta, passata da rossa a arancione, in Emilia-Romagna; per criticità idrogeologica (arancione) sui bacini da Piacenza a Ravenna col rischio di fenomeni franosi. Fra i comuni più colpiti ci sono quelli di Lugagnano e Morfasso che hanno avanzato richiesta diStato di calamità, così come farà l’Unione Alta Valnure.