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Si complica lo “sfratto al cinghiale”

E’ scattata all’alba di questa mattina l’operazione per allontanare dall’area del Parco della Galleana i due cinghiali che avevano scelto l’area verde come zona di pascolo e per il procacciamento del cibo. Al momento parrebbe che di cinghiale ce ne sia (o ne sia rimasto) uno solo. Anche se alcuni cacciatori spiegano come questo sia il periodo in cui hanno i piccoli e quindi ce ne potrebbero essere anche altri (tanto più che i cinghiali spesso si muovono in branco). In origine si era parlato di un maschio ed una femmina.

Il parco era stato chiuso, in via precauzionale ieri, con una ordinanza del sindaco Paolo Dosi che al contempo aveva assicurato che i due esemplari non sarebbero stati abbattuti ma solo condotti lontano dalla zona.

L’operazione di stamattina, coordinata dalla Polizia Provinciale, diretta da Anna Olati, d’intesa con la Polizia Municipale guidata da Piero Romualdo Vergante non ha però dato i frutti sperati. Sul posto erano arrivati anche alcuni cacciatori – senza armi ma con cani beagle e segugi italiani – con l’intento di allontanare gli ungulati. Ma il parco evidentemente deve essere un habitat troppo bello per lasciarlo così presto.

Si è quindi deciso di tenere ancora chiusi i cancelli a titolo precauzionale ed ora si sta pensando di narcotizzare gli animali o l’animale sparando una siringa narcotizzante simile a quelle usate in vari zoo nel mondo per poter intervenire sugli animali selvatici e curarli.

Esistono anche in commercio apposite gabbie per la cattura di questi grossi ungulati ed alcuni comuni itaiani, dopo ripetute incursioni, le hanno installate in pianta stabile.

(Foto Lunini)

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