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Si conclude “Attraverso il Design”: una serie di eventi che hanno aperto il dialogo tra arte, industria e territorio

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Mercoledì 5 novembre alle ore 18.00, presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza, si conclude il percorso “Attraverso il Design”, promosso da Carlo e Cecilia Ponzini come iniziativa di Home Gallery, nata per portare il linguaggio del progetto all’interno della dimensione domestica, culturale e collettiva.
Un’esperienza che, nel corso di oltre un mese — dal 27 settembre al 5 novembre — ha intrecciato arte, architettura, paesaggio, industria e formazione, generando un dialogo continuo tra creatività e impresa, tra etica e produzione, tra spazio e persone.
Alla chiusura sono invitati tutti. Ingresso libero.
L’iniziativa è stata curata con il contributo di un Comitato Scientifico composto da Enrico De Benedetti, Franz Bergonzi, Carlandrea Triscornia, Mirella Molinari, Francesco Scullica, Gilda Boiardi e Cristiano Guareschi, insieme ai promotori Carlo e Cecilia Ponzini, che hanno condiviso visioni e competenze per delineare una piattaforma culturale aperta e interdisciplinare.
“Attraverso il Design” si pone come prima tappa verso la costituzione di un Distretto del Design piacentino, capace di valorizzare la filiera di imprese che già operano nel campo del progetto e della produzione, e di connettere il sapere tecnico-industriale con la sensibilità estetica e culturale del territorio.

Il design come responsabilità del vivere
Cecilia Ponzini racconta il senso della mostra e degli eventi:

“Il design non è una disciplina tecnica né una vetrina estetica. È, prima di tutto, una forma di responsabilità: verso lo spazio, verso la materia, verso le persone.
È il tentativo di dare forma alla vita quotidiana attraverso equilibrio, intelligenza e sensibilità.
In questi mesi, dal 27 settembre al 5 novembre, abbiamo attraversato luoghi, materiali e idee.
Abbiamo visto come il progetto possa nascere da un gesto manuale, da una tecnologia invisibile, o semplicemente da un bisogno di migliorare la relazione tra l’uomo e ciò che lo circonda.
Ogni esperienza — dal paesaggio alla struttura, dal restauro alla sperimentazione — ha mostrato che il design non è un atto isolato, ma una rete di significati che tiene insieme etica, estetica e tempo.
In questo percorso mi è tornata spesso alla mente una frase di Daniele Lago, che definisce il design come un sistema olistico, capace di mettere in relazione prodotto, esperienza e persona.
È una visione che condivido pienamente: il design è un linguaggio di connessioni, non una somma di oggetti.
Significa progettare relazioni, non semplicemente forme; generare senso, non solo soluzioni.
Il design, come dice Lago, “è una cosa seria”: e lo è anche perché nasce nel cuore dell’industria.
Piacenza possiede già una filiera viva e concreta di aziende che operano nel campo del progetto — dalla manifattura al know-how tecnico — e questa rete è il terreno naturale su cui può svilupparsi un Distretto del Design, capace di unire creatività, impresa e territorio.
Con Partitura Urbana, di cui siamo autori e fondatori, abbiamo proposto di leggere la relazione tra Design, Industria e Musica come una partitura: tre linguaggi distinti che, se orchestrati con equilibrio, danno forma a spazi qualificati e identitari.
La musica ci insegna ritmo e armonia; l’industria porta metodo e competenza; il design costruisce senso e bellezza.
Solo dall’equilibrio fra queste forze può nascere quell’“opera d’arte collettiva” che restituisce identità ai luoghi.
Fare design oggi significa abitare il cambiamento con consapevolezza: capire come un materiale può dialogare con la luce, come un edificio può restituire energia invece di consumarla, come un gesto progettuale può generare benessere e cultura.
Ogni scelta — tecnica, estetica o economica — porta con sé un impatto sul territorio e sulle persone.
Il design non è il lusso dell’inutile, ma la pratica del necessario, una disciplina che interroga il futuro e lo traduce in esperienze concrete, sostenibili, condivise.
Questo ciclo di incontri è stato un modo per restituire valore al pensiero del progetto come atto collettivo, come incontro tra la mano, la mente e il cuore.
E chiude il 5 novembre, alle ore 18.00, al Conservatorio Nicolini, non come una conclusione, ma come un passaggio di testimone: perché il design, quando è autentico, non finisce mai, ma continua a generare domande, spazi, incontri e nuove forme di bellezza possibile”.

Le iniziative svolte e le prospettive future
È stato lanciato un Concorso di idee per la Canottieri Nino Bixio, aperto a studenti, giovani architetti e professionisti under 35, per la rigenerazione degli spazi della storica sede sul Po.
Il concorso rappresenta un’occasione concreta per mettere in dialogo design, architettura e industria locale, e per tradurre in pratica la cultura del progetto come strumento di innovazione e identità territoriale.
La mostra “Attraverso il Design” sarà trasferita a Roma, su iniziativa del Ministro Tommaso Foti, che ha voluto sostenere la diffusione a livello nazionale di un modello virtuoso di collaborazione tra creatività e produzione.
L’esperienza apre infine un nuovo filone di studi e ricerca dedicato al rapporto tra design, industria e musica, invitando gli studenti delle scuole superiori e delle università a riflettere sul valore dell’equilibrio come principio fondativo del progetto contemporaneo.
prima tappa verso la costituzione di un Distretto del Design piacentino, capace di valorizzare la filiera di imprese che già operano nel campo del progetto e della produzione, e di connettere il sapere tecnico-industriale con la sensibilità estetica e culturale del territorio.

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