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Smartphone e bevute eccessive fanno aumentare il numero di incidenti in provincia di Piacenza

Si è tenuta questa mattina in Municipio a Rivergaro una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Scopo della riunione, richiesta dal sindaco Andrea Albasi era quello di esaminare la situazione della viabilità  nel comune della val Trebbia e soprattutto valutare i dati relativi all’incidentalità stradale per cercare di individuare soluzioni condivise. Oltre al prefetto e al sindaco di Rivergaro erano presenti il questore Pietro Ostuni, il colonnello dei Carabinieri Marco Iannucci, il colonnello Sergio Vinciguerra per la Guardia di Finanza, il comandante della polizia della Valtrebbia e Valluretta Alessandro Gambarelli ed il rappresentante del compartimento ANAS Emilia Romagna.

Si è partiti con il dare uno sguardo ai dati nazionali sugli incidenti da cui è emerso che, a livello nazionale, secondo ISTAT, per il 2018 (ultimo dato disponibile), il dato degli incidenti stradali con lesioni a persone è in contrazione (172.344) come pure il numero di morti (3.325). Diminuiscono anche a livello regionale gli incidenti stradali con lesioni a persone così come il numero di morti (n. 310) anche se purtroppo la nostra Regione ha uno dei più alti tassi di mortalità a livello nazionale.

Le cose non vanno purtroppo meglio in provincia di Piacenza dove nel corso del 2018, secondo l’osservatorio regionale, complessivamente il numero degli incidenti mortali è stato pari a 20 tre in più rispetto ai 17 del 2017. Sfortunatamente i numeri potrebbero aumentare ulteriormente se è vero che nel corso del I semestre 2019 gli incidenti rilevati sono 674 di cui 6 mortali (nel primo semestre 2018 erano stati 527 di cui 7 mortali).

Un trend dunque in aumento che ha destato preoccupazione anche nella riunione di oggi e che cresce nonostante lo sforzo in termini di intensificazione dei servizi di vigilanza delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Polizia stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie locali).

Si è per questo cercato di capire a cosa siano dovuti questi incidenti. A problema infrastrutturali, a problemi comportamentali o ad un mix di motivi?

Il Prefetto: la SS45 non è sicura

Dall’incontro sarebbe emerso che non vi sono veri e propri “punti neri” in senso vero e proprio ma certamente vi sono strade a maggiore pericolosità ed incidentalità come, ad esempio, la SS45 che lo stesso prefetto Maurizio Falco ha definito “non sicura”

Fra i motivi degli incidenti sempre più spesso ci sono cattivi comportamenti e distrazione. Innanzitutto l’uso di smartphone seguito dallo stato di ebbrezza e dall’utilizzo sostanze stupefacenti.

In attesa che la tecnologia offra soluzioni valide con dispositivi di sicurezza attiva e passiva non resta che analizzare il fenomeno, comprenderlo appieno ed intervenire dove possibile.

Analizzando i dati si scopre che il maggior numero di incidenti avviene nelle fasce orarie lavorative. Il perché è presto detto: la stanchezza di fine turno, l’eccesso di velocità per raggiungere luogo di lavoro e l’utilizzo del telefono/smartphone per attività lavorativa.

Gli incidenti mortali e quelli più gravi sono invece tendenzialmente concentrati nelle prime ore del mattino o di notte.

Il tavolo non si è limitato ad analizzare le statistiche ma ha anche messo sul tavolo alcune proposte d’intervento.

Innanzitutto l’idea è quella di organizzare operazioni ad alto impatto, anche con la collaborazione delle Polizie locali, mirate al controllo delle strade dove si verificano più frequentemente gravi incidenti.

Analisi e controlli in prossimità di luoghi di ritrovo con riguardo alle fasce orarie particolarmente critiche.

Verifica degli indici di pericolosità anche in base ai volumi di traffico e alla pericolosità percepita e valutazione di azioni, anche in termini di interventi infrastrutturali e/o repressivi (rotonde, autovelox, canalizzazioni, semafori, etc.). Potrebbero ad esempio nascere due rotonde in altrettanti punti critici, l’incrocio della strada di Ancarano e Pieve Dugliara ed un semaforo alla Bellaria. Verrà per questo istituito un tavolo tecnico con Comune, ANAS e Provincia.

Le strade più pericolose di Piacenza città

Le strade con il maggior tasso di incidentalità nell’abitato di Piacenza sono: Via Emilia Parmense (23), Via Emilia Pavese (22), Via Colombo, Strada Farnesiana, Tangenziale Sud (19), via IV Novembre, Via P. Cella, via Dante (17), via Boselli (15), via Manfredi, via XXIV Maggio (14).

Le strade più pericolose in provincia di Piacenza

Fuori dal centro abitato del capoluogo le strade più a rischio incidenti sono: la strada Padana inferiore SP10, la strada statale SS9, la strada statale SS45 (Valtrebbia), la strada provinciale SP654 (Valnure), SP 412 (Valtidone), SP6 (Carpaneto).

La Mappa degli incidenti in provinci di Piacenza

 

 

 

 

 

 

Velocità elevata sulla SS45

Un’altro dato che è emerso dalla riunione e dai rilievi effettuati dalla Polizia Locale è il traffico continuo che interessa la SS45 e la velocità elevata come dimostrano le rilevazioni effettuate al km. 123+500

Tipologia dato Valore
Media oraria di traffico 722,75
Passaggi settimanali mezzi pesanti 24.568
Passaggi settimanali mezzi leggeri 96.854
Velocità di punta settimanale (km/h) 143
Velocità oltre i 90 km/h    settimanale 26651
Velocità oltre i 120 km/h    settimanale 3411
Velocità media mezzi pesanti (km/h) 63
Traffico giornaliero complessivo  medio 17346

 

 

 

 

 

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