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Sono arrivate a Piacenza le nuove biciclette a noleggio

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Sono ufficialmente sbarcati da ieri, a Piacenza, i nuovi mezzi in bike sharing. Ad aggiudicarsi il servizio alcuni mesi fa era stato un colosso del settore la RideMovi, azienda presente con servizi analoghi a Milano, Torino, Bologna, Reggio Emilia, Venezia, Santa Margherita Ligure, Mestre, Firenze, Padova, Pesaro, Pisa, Vicenza, Bari oltre che in Europa in Spagna a Barcellona e Siviglia, in Grecia ad Atene e Salonicco e poi a Helsingborg, a Lund, a Cascais etc.

Nella nostra città verranno messi a disposizione inizialmente oltre 250 mezzi fra biciclette tradizionali, a pedala assistita (il mezzo è progettato appositamente per RideMovi) e monopattini elettrico. Se poi il servizio dovesse decollare ne saranno aggiunti altri.

Le precedenti esperienze di bici e monopattini a noleggio non sono stati particolarmente fortunati ma Davide Lazzari, rappresentante dell’azienda, si dice convinto del successo della loro proposta (vedi l’intervista qui sotto a Lazzari ed al sindaco Tarasconi).

«Siamo market leader – spiega Lazzari – per quanto riguarda il bike sharing. Siamo presenti in cinque paesi in Europa e da circa un anno e mezzo abbiamo introdotto anche i monopattini. La bicicletta (a pedalata assistita) è un nostro brevetto, quindi potete vedere le differenze rispetto a tutti gli altri mezzi. Oggi siamo presenti in quasi 30 città in Italia, più principali città in Europa.  Con lo stesso abbonamento che uno fa nella città di Piacenza potrà usare l’APP anche nella città di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, Imola, Vicenza, Padova, Venezia Mestre, Roma e Palermo. Quindi diciamo che attraverso un abbonamento unico una persona può muoversi in maniera sostenibile in tutte le altre città, basta scaricare l’App RideMovi ed abilitare  una carta di credito,  anche prepagata».

A Piacenza i servizi di bike sharing e quelli di monopattini non hanno avuto grande successo. Voi sperate di avere un successo maggiore rispetto a chi ha provato prima?

«Mah sì, anche perché Piacenza si sta muovendo verso una direzione che diciamo così gli studiosi della mobilità in Europa stanno dicendo. Oggi un servizio di micromobilità funziona se si riesce a dare un ventaglio di opzioni.  Piacenza insieme a Firenze, Vicenza, Bologna è una delle prime città a fornire i tre sistemi di micromobilità (bici tradizionale, a pedalata assistita e monopattini). La bicicletta muscolare ha un prezzo diciamo quasi simbolico (con 54 € all’anno si possono fare tutti i noleggi che si vogliono) e quindi guarda ad un’utenza che non può spendere molto e può usare questo mezzo al posto della bicicletta elettrica e del monopattino elettrico. Questo è quello che oggi pianificatori stanno consigliando, se volete un servizio efficiente ed efficace, selezionate un player che possa dare tutti e tre i sistemi di micro mobilità. Siamo molto fiduciosi».

Quanti saranno i mezzi dispiegati?

«Allora noi partiamo sempre un numero minimo. Saranno più di 250 mezzi complessivi. Non è escluso che possiamo anche raddoppiarle nell’arco degli anni. Nelle esperienze di altre città, noi siamo sempre partiti con un numero simile di mezzi. In alcuni casi l’abbiamo anche triplicato. Dipende poi dalla domanda noi: bobbiamo riuscire a soddisfare la domanda di micro-mobilità della città. Lo capiamo attraverso il nostro sistema. Ogni volta che l’APP si apre e non si finalizza un noleggio, il sistema ce lo dice, quindi a quel punto sappiamo che lì c’è una domanda da soddisfare. Ecco a quel punto lì noi andremo a mettere giù altri mezzi».

I mezzi andranno lasciati in appositi stalli, o si potranno lasciare ovunque?

«Ci saranno dei drop point che sono dei punti che l’utente vede sull’APP. Quindi, potrà rilasciarli in quei punti, soprattutto per quanto riguarda il centro storico. È un avvio sperimentale che ci dà la possibilità, in questo periodo di capire anche come meglio si orienta l’utenza. E’ un sistema molto flessibile quindi i punti possono essere aggiunti, levati, spostati. Questi mesi serviranno anche per tarare meglio il servizio. Ormai ci sono città come Bologna Firenze dove operiamo da oltre 5 anni e sono città dove mediamente gestiamo 12.000 noleggi al giorno. È un progetto che va accompagnato. Istituzioni e aziende cittadini insieme riusciamo a capire poi come meglio orientare il servizio per soddisfare la domanda».

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