350 del sindacato USB hanno manifestato contro caporalato e lavoro nero [GALLERY]

Difesa dei diritti, della dignità, del salario e la denuncia del caporalato, del lavoro nero e del perverso sistema degli appalti. Queste in sintesi le rivendicazioni del sindacato USB che questa mattina dalle 11 circa fino alle 13 30 hanno sfilato per le strade del centro città. Presenti delegazioni da più parti d’Italia, come Livorno, Pisa, Bologna, Cremona, Firenze. Dalla stazione si è giunti alla Lupa, da verso viale Patrioti, via 4 novembre, Facsal e il rientro in Piazzale Marconi. Qui vi mostriamo una gallery della giornata. Presente Roberto Montanari, del sindacato Usb di Piacenza, Riad Zaghdane di USB logistica, nonchè Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo, presente anch’esso con una delegazione.

“Oggi si manifesta – sottolinea Monatanari – perchè ci sono un sacco di delegati, dirigenti sindacali e attivisti di USB che hanno fatto delle lotte per portare la legalità dentro i magazzini nei posti di lavoro e sono stati compensati con decine di denunce. Non si processano le lotte, perchè le lotte che abbiamo fatto alla GLS e Leroy Merlin sono state lotte contro il caporalato, contro le irregolarità che c’erano in questi magazzini, contro il lavoro nero: quindi battaglie che servono a riportare anche nella società e allo Stato tasse che vengono evase. Eppure abbiamo ricevuto denunce. Siamo qui per riportare condizioni normali nei posti di lavoro”. 

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Gilda insegnati interviene con un comunicato sul tema degli invalsi

«Sono anni che la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma denuncia pubblicamente che l’Invalsi, ente statistico preposto alla rilevazione dei livelli scolastici di apprendimento, è l’unica amministrazione pubblica che pretende dalle persone prestazioni lavorative gratuite, uno vero e proprio sfruttamento che viene imposto al personale scolastico, docente e non docente.

Ci riferiamo alle complesse operazioni di data entry che servono all’Invalsi e che i suoi dirigenti, meritoriamente nominati dalla politica, per nulla organizzano.

Quest’anno il fenomeno dovrebbe riguardare solo la scuola primaria, infatti pare che negli altri ordini  di scuola l’Invalsi si sia finalmente attrezzato.  La Gilda di Parma e Piacenza ha chiesto più volte all’Invalsi di sedersi ad un tavolo per negoziare questo lavoro extra, uno sfruttamento a “nero” talvolta imposto con metodi da vero e proprio caporalato: certi dirigenti scolastici, fortunatamente non tutti, pretendono di reclutare manovalanza intellettuale a costo zero per un ente che non ha sottoscritto alcun contratto con il personale delle scuole.

Dice Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: “Per questo ci dispiace che l’Invalsi venga citato come modello positivo sulla stampa per dire che i ragazzi del “Respighi” hanno risultati eccellenti, ciò certamente non lo neghiamo, ma coniugare una struttura che sfrutta il lavoro con quanto riguarda l’educazione dei ragazzi  stona con i principi di legalità di cui i dirigenti delle scuole dovrebbero essere garanti”».