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    Telefonia mobile. La montagna piacentina ancora “scoperta”. Rancan presenta interrogazione

    Il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, interroga la Giunta:“Il Governo regionale si era impegnato ad effettuare una mappatura delle zone nelle quali risultava difficile o impossibile comunicare a mezzo della telefonia mobile, oltre a stringere ulteriori accordi con le aziende proprietarie delle linee per incentivarle ad installare altri ripetitori e ad impegnarle nel miglioramento della ricezione: come mai ad oggi la situazione non è cambiata di una virgola?”

    A Piacenza il telefono continua a piangere. “Come già evidenziato in un mio atto ispettivo depositato ad ottobre 2018, sono diversi i territori del piacentino (Ceci, Chiavenna Landi, Cariseto, Orezzoli, Coli, Chiavenna Rocchetta, San Michele di Morfasso, Castagnola, Roncaglia, San Polo, Mucinasso) che riscontrano una scarsa se non assente copertura di rete per telefonia mobile. In questi comuni è presente un solo ripetitore di telefonia mobile che non consente di effettuare le chiamate in tutta la Vallata, bensì solo in alcuni punti. Un disagio che, nonostante le ripetute promesse da parte della Regione Emilia-Romagna, continua a rimanere tale”.

    Tant’è che il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan,ha depositato oggi una nuova interogazione nella quale chiede alla Giunta Pd, guidata dal governatore Stefano Bonaccini, “a che punto siano le opere di installazione di antenne per la copertura telefonica nelle zone che continuano a riscontrare una scarsa se non assente copertura di rete per telefonia mobile”.

    La Giunta Regionale, infatti, si era impegnata ad effettuare una mappatura delle zone della Regione nelle quali risultava difficile o impossibile comunicare a mezzo della telefonia mobile, oltre a stringere ulteriori accordi con le aziende proprietarie delle linee per incentivarle ad installare altri ripetitori e ad impegnarle nel miglioramento della ricezione.

    “Tuttavia, i cittadini dei citati territori continuano a lamentare che la situazione non si è risolta e si rilevano problemi non solo nelle zone montane (isolate e con collegamenti viari ostici), ma anche nei centri abitati di facile accesso e a ridosso di importanti reti stradali” aggiunge l’esponente del Carroccio, che spiega: “La linea telefonica rappresenta un bene fondamentale sia a livello sociale che lavorativo. Lo dimostra il fatto che la mancata copertura di rete mobile e/o la presenza di un segnale debole equivale a un fattore discriminante per le attività economiche (che rischiano onerose perdite economiche) presenti sul territorio e per le comunicazioni personali dei cittadini. La telefonia mobile assume una valenza importante e basilare anche durante le situazioni di emergenza, oltre che un incentivo per eventuali nuovi abitanti”. Pertanto, “è ora che alle promesse seguano i fatti” chiosa Rancan.

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