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Terme di Salso, slitta la liquidazione

Si dovrà attendere ancora qualche giorno per il via libera da parte del consiglio provinciale di Parma alla trasformazione della Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa in srl e sua successiva messa in liquidazione.
La seduta programmata per dopodomani è infatti stata rinviata al lunedì successivo, il 5 giugno.
La società, controllata da comune di Salso, Provincia di Parma e Regione Emilia Romagna era stata ammessa al concordato preventivo nel gennaio del 2016 ma di fatto aveva già ceduto tutte le proprie attività ai privati con l’affitto di rami d’azienda.

In particolare nella gestione di Villa Igea (clinica riabilitativa) e degli istituti termali di Salso e Tabiano era subentrata la piacentina Terme di Salsomaggiore e di Tabiano srl (Tst) che si era presa a carico un centinaio di dipendenti e si era anche impegnata ad acquistare definitivamente le attività affittate entro tre anni.
Per concretizzare questo passaggio serve proprio la messa in liquidazione da parte degli enti pubblici.
I soci della Tst, al momento della sua costituzione, appena prima della stipula dei contratti di affitto di ramo d’azienda, erano alcuni noti imprenditori e società piacentine: la Vittorio Coppellotti partecipazioni srl (25%), Antonio Cerciello, presidente della Nordmeccanica, (10%), Marco Elefanti, docente universitario e già vicepresidente di Enia, Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, due immobiliari una di Modena, la Cinna srl (25%) ed una lombarda M.E. spa (25%), oltre ad altri soci con quote minimali .

Proprio sulla vicenda delle Terme oggi c’è da registrare anche una interrogazione del vice Presidente della Assemblea legislativa Emilia-Romagna, il leghista Fabio Rainieri, che chiede chiarimenti, alla Regione su presunti rapporti di affari intercorrenti fa il Presidente delle Terme SPA Massimo Garibaldi e l’amministratore delegato di Terme di Salsomaggiore e di Tabiano s.r.l .

La Tst – si legge nella nota stampa di Ranieri – avrebbe già formulato una proposta irrevocabile di acquisto dei rami d’azienda per complessivi 11.500.000 euro.

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