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HomeUn viaggio fra i crimini del comunismo, per scoprire una verità nascosta

Un viaggio fra i crimini del comunismo, per scoprire una verità nascosta

«Come Associazione dei Liberali Piacentini stiamo conducendo una grande operazione verità rispetto a un concetto ora finalmente fatto proprio anche dal Parlamento europeo: e cioè che i crimini del comunismo sono uguali a quelli del nazismo, o meglio del nazionalsocialismo». Questa la sintesi di Corrado Sforza Fogliani dell’incontro che si è tenuto nella sede dell’Associazione per illustrare – attraverso diapositive – i viaggi organizzati dal sodalizio nei Paesi Baltici e nei Paesi dell’Eurasia per visitare i campi di prigionia sovietici. Un’anteprima della settimana di eventi celebrativi (allo scopo di diffondere la logica di rispetto, appunto, verso gli opposti estremismi) del trentennale della caduta del Muro di Berlino nello spirito dell’istituzione, con la legge della Repubblica italiana n. 61/05, del “Giorno della libertà”, ogni 9 di novembre.

Danilo Anelli, Carlo Ponzini e lo stesso Sforza Fogliani hanno commentato le immagini del recente viaggio nei Paesi Baltici (e ricordato quello fatto lo scorso anno in Kazakistan nel campo di prigionia di Karaganda, grande come Lombardia e Piemonte messi assieme, dove erano stati rinchiusi gli italiani di Crimea e i soldati italiani dell’Armir). In Lituania, Estonia e Lettonia si possono visitare musei che documentano attraverso fotografie e ricostruzioni l’occupazione sovietica e, soprattutto, le prigioni della polizia segreta (di cui si ignorava l’esistenza) con le celle del Kgb, tutte uguali, sotto terra, da dove i morti venivano fatti uscire e caricati su camion anonimi.

«Il segretario della Conferenza episcopale lituana – è stato testimoniato – ci ha raccontato che i russi non hanno mai ammesso di avere detenuti politici. Dicevano all’Onu che rinchiudevano i malati di mente. Ai sacerdoti imprigionati venivano fatte iniezioni che facevano girare la testa, per far sembrare pazzi prigionieri che non lo erano. Dire queste cose in Italia è qualcosa di innovativo, visto che ai giovani viene raccontata solo la mezza verità dei lager, che va benissimo. Ma i professori non devono essere cattivi maestri e iniziare a togliere il velo sull’altra mezza verità, affinché tutte le dittature siano considerate uguali, di qualunque colore politico siano».

Il “Giorno della libertà”, come si ricordava, verrà celebrato dai Liberali Piacentini dal 5 al 9 novembre con incontri, alle 18, nella nella sede di via Cittadella.

Martedì 5, inaugurazione della mostra sui lager nazionalsocialisti e sui gulag sovietici, che rimarrà aperta sino alle 18 di sabato 9;

Mercoledì 6, omaggio alla memoria del partigiano Bisagno, medaglia d’oro al valor militare, con la proiezione del documentario di Marco Gandolfo “Bisagno. La Resistenza di Aldo Gastaldi”;

Giovedì 7, “La verità negata su Chernobyl”, con filmati introdotti da Corrado Sforza Fogliani e commentati da Gianmarco Maiavacca;

Venerdì 8, proiezione del documentario “I naufraghi di Kerch”, scritto e diretto da Stefano Conca Bonizzoni; presenta Danilo Anelli;

Sabato 9, chiusura mostra su lager e gulag; alle 21, nel Salone degli Amici dell’Arte, “La libertà dietro il muro”, opera teatrale con testi autentitci interpretati da Massimiliano Finazzer Flory.

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