Dopo il riconteggio dei voti che ha dato ragione a Samuele Raggi ora sulla vicenda della poltrona contesa nel Consiglio Comunale di Piacenza intervengono formalmente Annalia Reggiani, Segretaria cittadina del PD e Silvio Bisotti, Segretario Provinciale dello stesso partito che chiedono a Gianluca Bariola di fare un passo indietro e dimettersi senza attendere che ad estrometterlo siano i giudici. Questo il testo della lettera che gli hanno inviato.
“Caro Gianluca,
Ci fa molto piacere apprendere della tua intenzione di continuare a far politica anche fuori dal Consiglio comunale mostrando interesse per tematiche decisamente centrali quali “avvicinare i giovani alla politica partendo da questioni concrete, costruire progetti che abbiano a cuore la centralità della persona umana, l’economia sociale di mercato e l’Europa”.
E’ per questa principale ragione, da te dichiarata, oltre che per il fatto che tu oggi sei a tutti gli effetti dirigente del nostro Partito quale membro del Direttivo cittadino e dell’Esecutivo provinciale, che ti chiediamo, per una valutazione esclusivamente politica, di fare un passo indietro dal tuo ruolo di Consigliere comunale senza attendere il lungo iter della decisione giudiziaria.
Anche a rischio di addentrarci su un terreno che non ci compete vogliamo peraltro ricordarti che le argomentazioni con cui hai sempre giustificato il tuo comportamento sulla vicenda “in punta di diritto”, pur rispettandole, non ci hanno mai convinto. Senza riprenderle ci preme però esprimerti la nostra opinione, non per un oscuro disegno tattico e tantomeno per un pregiudizio sulla tua persona , e cioè che in certi casi , e questo è uno di quelli, si potrebbe fare a meno dei giudici.
Qualche benpensante ci potrebbe far osservare come il Partito chieda, contro ogni convenienza, ad un proprio dirigente di farsi da parte per far subentrare una figura esterna, anche se alleata in campagna elettorale.
E’ vero, ma lo facciamo assumendoci la responsabilità di sostenere che, a volte, le valutazioni di opportunità politica vanno oltre l’interesse immediato, soprattutto se queste ragioni sono direttamente collegate a quelli che sono i principi alla base della nostra comunità politica, in primis la lealtà tra compagni di viaggio e la collegialità nelle decisioni.
Sei giovane, hai la sempre più rara voglia di impegnarti per una buona politica. Tienine conto”.