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Una studentessa piacentina a Cork, in mezzo alla tempesta Ophelia

La tempesta Ophelia ha raggiunto oggi le coste irlandesi con venti che soffiavano a oltre 130 chilometri all’ora. La popolazione era stata ampiamente allertata e l’esercito in stato di mobilitazione. Nel pomeriggio di ieri era stata decisa, dal governo, la chiusura di scuole ed università e gli abitanti erano stati invitati a non uscire di casa se non per emergenze.

Bloccati i trasporti, cancellati oltre centocinquanta voli fra Dublino e Cork. Ci sono anche state vittime. Tre quelle accertate al momento.

Migliaia le famiglie rimaste senza elettricità in varie aree del paese. Particolarmente colpito il sud ovest dell’isola di smeraldo, come è soprannominata l’Irlanda. Nella zona di Cork scoperchiate una scuola ed uno stadio. Proprio a Cork si trova una diciassettenne piacentina, Francesca, che sta frequentando un anno di studi all’estero come “exchange student”.

Gli effetti dalla tempesta Ophelia

Come state vivendo l’emergenza?
«Non siamo andati a scuola e siamo rimasti barricati in casa. C’è stato vento molto, molto forte, ma da qui, onestamente, non si percepiva una vera situazione di pericolo. Sarà che siamo in un quartiere residenziale recente e gli alberi sono ancora piccoli.  Anche il mare, davanti a casa era agitato ma non in tempesta (la città sorge su una sorta di grande baia, quasi un lago ndr).  Sui canali televisivi nazionali abbiamo visto scene ben diverse con onde altissime, alberi divelti, tetti scoperchiati. Alcune mie amiche, che sono in zone diverse del paese, più rurali, sono rimaste senza acqua e senza elettricità. A noi è andata bene ».

Cosa avete fatto tutto il giorno?
«Oltre a rimanere incollati alle news, con la mamma che mi ospita e i due bambini abbiamo preparato le decorazioni di halloween, che in Irlanda è una festa molto sentita, essendo nata proprio qui».

 L’allarme è rientrato?
«In realtà no, almeno non completamente. Anche domani le scuole resteranno chiuse».

Altre cup-cake a forma di teschio e strega allora …
«Può essere. Al momento, sempre per restare in tema, sto preparando un bel risotto alla zucca. E’ la prima volta che lo cucino e spero che non venga … mostruoso. Sto ricevendo istruzioni da mio padre via Whatsapp».

Erano preoccupati i tuoi, a Piacenza?
Non più di tanto. Ci siamo tenuti in contatto via messaggi e gli ho girato qualche immagine sul gruppo di famiglia.

Ti saresti aspettata di trovarti nel bel mezzo di una tempesta?
«Sinceramente no. In realtà io sarei voluta andare negli Stati Uniti ma i miei mi hanno convinto a scegliere l’Irlanda. “L’America è piena di pericoli – mi dicevano – ci sono tempeste uragani, sparatorie”. Beh in Irlanda certamente è più facile essere investiti da una pecora … che incappare in un uomo armato. Però la tempesta, alla fine … la abbiamo avuta anche qui!».

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