Undici anni da quel disastro. Il crollo del Ponte sul Po, ben prima del Morandi che sconvolse l’Italia intera. Un’arcata cedette alla furia della piena del fiume e l’asfalto si piegò verso l’acqua trascinando quattro auto. Neppure i vigili del fuoco sommozzatori poterono scendere in acqua per soccorrere gli automobilisti. Fortunatamente solo tre feriti, ma danni pesanti all’economia locale.
Un ponte che era stato ristrutturato pochi mesi prima, come riportato dalle cronache di Repubblica di allora, aveva retto all’urto dei bombardamenti nel luglio del 1944 e una volta ricostruito, fu inaugurato una seconda volta quattro anni dopo. Una nota dell’Anas cercò di sciogliere ogni dubbio scrivendo che il crollo della campata del ponte fu provocato “dall’eccezionale ondata di piena del Po”, nonostante le accuse di incuria della struttura. Il tribunale di Lodi nel gennaio 2015 diede ragione ad ANAS e ai 5 imputati (tutti dirigenti) di allora.