Al 31 dicembre scorso in Emilia-Romagna, le imprese attive femminili erano 85.006, pari al 21,1 per cento del totale delle imprese regionali, in leggero calo (102 unità, – 0,1%) rispetto alla fine del 2017. Nel corso degli anni avevano riscontrato un trend positivo, soprattutto negli ultimi 4 anni. In dieci delle regioni italiane e in Italia l’aumento è dello 0,2 per cento. L’incremento è stato più rapido nel Lazio (+0,9 per cento). L’Emilia-Romagna è risultata quindicesima per “variazione”.
Per quanto concerne invece le imprese “non femminili”, che registrano un calo di 1287 unità (- 0,6%). In Emilia-Romagna, la lieve flessione della consistenza delle imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze ampiamente divergenti. Quella positiva dell’insieme degli altri servizi, (+697 unità, +1,8 per cento) ma escluso il commercio. Quella negativa derivante proprio dalla riduzione della base imprenditoriale nel commercio (-490 unità, -2,1 per cento) e nell’agricoltura (-305 unità, -2,4 per cento). Mentre la consistenza delle imprese resta quasi invariata nelle costruzioni e nell’industria (-0,1 per cento per entrambi).