Mancano poche ore all’inaugurazione ufficiale di XNL il nuovo spazio della Fondazione di Piacenza e Vigevano nato dalla ristrutturazione del palazzo Ex Enel da cui ha anche preso il nome lasciando per strada le vocali e conservando solo le consonanti. Perché così i piacentini lo hanno sempre chiamato e così continuerà a chiamarsi anche se in una versione più moderna.
Tremila metri quadri recuperati con sapienza dall’ingegner Paolo Milani e dal suo assistente Silvio Carini che hanno saputo coniugare estetica e funzionalità con il budget, come ci ha spiegato il presidente Massimo Toscani «siamo riusciti a ristrutturare l’intero edificio, compreso il tetto e l’illuminazione (curata dal piacentino Davide Groppi ndr) spendendo circa 900 euro al metro quadro, per un totale di poco superiore ai due milioni e mezzo». Anche i pavimenti che sembrano di seminato sono in realtà stati realizzati dalla Cementirossi in calcestruzzo lucidato, con inserti di pietra che creano un effetto pregevole.
XNL si sviluppa su quattro piani. Il seminterrato ospiterà laboratori dedicati ai giovani ed a svariate forme d’arte in collegamento anche la Ricci Oddi, il conservatorio Nicolini, la Filodrammatici. Un’area di Piacenza che si trasforma in un distretto della cultura. Al primo e secondo piano ci saranno le aree espositive mentre al terzo e ultimo piano è stata creata una zona adatta ad ospitar eventi, concerti, proiezioni.
Qui si è tenuta la conferenza stampa di presentazione; proprio partendo dalle grosse finestre della sala Toscani ha voluto riassumere il senso di XNL «sono il simbolo dell’apertura verso l’esterno, dell’apertura della nostra città. Non una città chiusa, dei campanili, ma aperta alla modernità».
Il presidente della Fondazione si è detto consapevole del fatto che questa operazione potrà anche attirare le critiche di qualcuno ma non se ne è mostrato preoccupato, anzi, quasi in una visione “andreaottiana” all’insegna del “nel bene o nel male purchè se ne parli”. Di XNL si parlerà certamente anche per la folta rappresentanza di giornalisti di testate nazionali che hanno apprezzato la mostra scelta per inaugurare il palazzo restituito alla città ed intitolata LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, curata da Alberto Fiz.
Centocinquanta le opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin, provenienti da 18 collezioni d’arte private, tra le più importanti in Italia.
Una mostra diversa rispetto a tante altre anche perché, come è stato detto, i collezionisti solitamente molto riservati e gelosi delle proprie opere, hanno accolto con entusiasmo la richiesta degli organizzatori e prestato pezzi unici creando quella che è stata definita la “Prima biennale del collezionismo europeo contemporaneo”. Alcune delle opere sono anche esposte nella adiacente galleria d’arte moderna Ricci Oddi che è stata unita, attraverso un’apertura, con il palazzo. «Un collegamento fisico – ha detto il presidente della Ricci Oddi Massimo Ferrari – che diventa un collegamento culturale. In quest’area nasce un arcipelago culturale in cui ognuno ha la propria identità ma tutti si collegano e si contaminano, traendo l’uno dall’altro nuove spinte».
Il sindaco Patrizia Barbieri ha parlato di grande lungimiranza da parte di chi ha pensato e realizzato questo progetto «un progetto che abbiamo condiviso e che porterà risultati importanti. Come è stato detto in questo palazzo si respirava tristezza ora si respira arte». Il primo cittadino di Piacenza si è detto convinto che XNL porterà ricchezza al territorio in termini di cultura ed arte.