E’ stato accolto dall’assessore allo Sport Stefano Cavalli e dal consigliere comunale Francesco Rabboni in piazza Mercanti, dove ha ricevuto lo stemma del Comune di Piacenza e una pergamena in cui si sottolinea l’orgoglio della città nel poter condividere la sua “testimonianza preziosa di coraggio, impegno civile e sensibilità, che esorta ciascuno di noi a non arrendersi”. Così l’arrivo di Andrea Devicenzi all’ombra di Palazzo Gotico, a conclusione della 35° tappa (partita stamani da San Nazzaro) del suo cammino lungo la via Postumia: 949 km da percorrere a piedi, con il solo sostegno delle stampelle, sfidando la fatica e superando le difficoltà con cui si confronta da quando, a 17 anni, ha subito l’amputazione di una gamba a seguito di un incidente stradale.
“Oggi ne ho 47 – racconta – e continuo a praticare sport come ho iniziato a fare sin da bambino. Le stampelle che uso le ho progettate io stesso: si chiamano Katana, sono in fibra di carbonio e sono il risultato dell’esperienza acquisita da quando, a 25 anni, ho abbandonato la protesi che per me era troppo limitante”. Già atleta paralimpico di handbike, ha intrapreso questo viaggio (il terzo, dopo aver completato i 1000 km della Francigena del Nord nel 2019 e i 500 km del Cammino di Francesco nel 2018), anche per rendere omaggio alla bellezza del nostro Paese e alle zone più duramente colpite dalla pandemia, come segnale di speranza che per lui, di Martignano del Po in provincia di Cremona, è particolarmente significativo.
“Quello con Andrea è stato un incontro emozionante – sottolineano all’unisono l’assessore Cavalli e il consigliere Rabboni – che trasmette un messaggio di fondamentale importanza: il coraggio, la tenacia e la forza d’animo nel superare gli ostacoli più gravi che la vita può riservarci. La sua impresa sportiva e umana è un esempio per tutti, capace di far riflettere l’opinione pubblica sul tema dei diritti delle persone disabili e sulle sfide che quotidianamente devono affrontare, cui le istituzioni e la collettività non possono restare indifferenti”.
(Foto Pagani)