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Piacenza non attira più i turisti: arrivi e presenze in calo in tutta la provincia

Le politiche di promozione del territorio piacentino a quanto sembra non hanno funzionato o almeno non a sufficienza. E’ quanto emerge dai dati della Regione relativi al primo semestre del 2024 paragonati a quelli del 2023. Se nel primo trimestre il capoluogo riesce a salvarsi  la situazione risulta in netto peggioramento nel secondo trimestre, una tendenza che preoccupa.

Certamente pesa la crisi economica generale e la ridotta capacità di spesa degli italiani (anche i turisti stranieri sono diminuiti). Considerando che il capoluogo pesa per oltre la metà a livello provinciale, eventi come la prima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo ed i Fasti di Elisabetta Farnese non hanno probabilmente esercitato una sufficiente attrattività per compensare il trend negativo, Veniamo dunque ai numeri che restano comunque più alti di quelli pre-Covid.

Qui tutte le tabelle

Nel corso dei primi sei mesi del 2024, confermando quanto già rilevato nella seconda parte del 2023 con i dati a consuntivo pubblicati nel numero 45, il turismo piacentino ha sostanzialmente concluso la sua fase ascendente di sviluppo e di recupero dai minimi del Covid.

Lo fa – complice l’ulteriore rallentamento del ciclo economico – anticipando a livello regionale dinamiche che molto probabilmente rivedremo nei mesi successivi anche in altre province (ad esclusione di Parma e Ferrara che già condividono la nostra situazione), e che per adesso sperimentano ancora risultati positivi. In base ai dati elaborati dal Servizio Statistica della Regione, i flussi turistici dell’Emilia-Romagna nel primo semestre di quest’anno sono stati infatti ancora mediamente in crescita (+7,7% gli arrivi; +7,3% le presenze), e ciò particolarmente nella Romagna e a Bologna, mentre hanno accusato una contrazione soprattutto nella parte più occidentale dell’Emilia, da noi e nel parmense.

Piacenza “stacca” una variazione percentuale ’24-’23 pari a -1,4% per gli arrivi e a -3,5% per le presenze, Parma rispettivamente – 2,6% e -1,8%. Nonostante questo arretramento, si deve comunque notare come l’ambito piacentino riesca ancora a mantenere tassi di variazione positivi rispetto al 2019, specialmente a livello di pernottamenti (+13%), dove è secondo solo alla provincia di Bologna (+14,7%).

Passando nel dettaglio, confrontando i primi sei mesi del 2024 con quelli del 2023, nel complesso degli esercizi ricettivi gli arrivi di turisti si sono attestati a 126.765 (-1.800), mentre le presenze hanno raggiunto le 273.153 unità (-10mila in meno).

In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 90.623 arrivi e 167.135 presenze, i primi in calo sul 1°semestre 2023 del 5,9%, le seconde del 4,9%. Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 36.142 arrivi, in aumento rispetto all’anno precedente del 12,0%, e 106.018 presenze, qui invece con una variazione debolmente negativa, dell’1,2%. Dal punto di vista della provenienza sono poi diminuiti, da un lato, i turisti italiani, in contrazione dell’1,9% a livello di arrivi (89.920) e del 3,5% in termini di pernottamenti (202.642); dall’altro, i turisti stranieri, sostanzialmente stabili negli arrivi (- 0,3%, 36.845), registrano anch’essi un -3,5% per le presenze (70.511).

E’ quindi contrassegnato da variazioni diffusamente “in rosso” (unica eccezione gli arrivi extra-alberghieri) il turismo piacentino nella prima metà del 2024. La situazione è invece ancora generalmente positiva nel confronto con il pre-Covid, dato che solo comparto alberghiero (arrivi e presenze) e componente italiana (arrivi) risultano al di sotto dei livelli del primo semestre 2019. Registra sempre una prestazione molto buona in particolare il comparto extra-alberghiero, che supera i valori pre-pandemici di quasi il 50% sia a livello di arrivi che a livello di pernottamenti, ma bene fanno qui anche gli stranieri.

I grafici sull’andamento mensile delle presenze totali nella prima metà del 2024 mostrano, rispetto all’analogo semestre del 2023, un andamento progressivamente decrescente nei mesi in osservazione: mentre a gennaio e febbraio i pernottamenti risultano ancora in espansione, da marzo (-2,9%) in avanti il trend si inverte, con valori particolarmente negativi ad aprile (-8,1%) e giugno (-12,8%). Sono invece ancora tutte in campo positivo (comprese tra il 5 e il 18 per cento circa) le variazioni delle presenze mensili a confronto con il periodo pre-covid.

Più nel dettaglio, la domanda turistica rivolta al settore alberghiero ha conosciuto un discreto avvio d’anno, con un +8,4% delle presenze a gennaio 2024 su gennaio 2023, e con variazioni sempre positive a febbraio (+3%), per poi registrare però una decisa frenata nei mesi successivi, quelli più consistenti dal punto di vista numerico, e che hanno portato in negativo anche le variazioni rispetto al 2019. Meglio ha fatto da questo punto di vista il settore extra-alberghiero, che si mantiene più o meno in questi mesi attorno ai livelli del 2023 (se non per il dato di giugno: -12,9%) e consolida le sue dinamiche di sviluppo rispetto al pre-pandemia, mostrando tassi di crescita molto elevati.

Osservando d’altra parte la componente nazionale e quella estera del turismo piacentino, si può notare anche qui come le variazioni mensili 2024/23 delle presenze mostrino un trend generalmente in calo (col dato particolarmente negativo degli italiani a giugno e degli stranieri in aprile). In tutti i mesi del semestre, comunque, sia italiani che stranieri sono ancora al di sopra dei livelli pre-Covid.

A livello territoriale, analizzando la distribuzione degli arrivi e delle presenze registrati nel primo semestre 2024 nei diversi ambiti che la statistica regionale utilizza per suddividere la nostra provincia, emerge come i movimenti turistici si siano concentrati – anche in questa occasione – per il 55% nel capoluogo Piacenza, per il 15% circa nei comuni collinari e appenninici, per l’8% a Fiorenzuola e per una quota attorno al 22% nei restanti comuni piacentini.

Tutti gli ambiti hanno registrato nei primi sei mesi di quest’anno variazioni negative delle presenze, in particolare Fiorenzuola (-11,9% sul primo semestre 2023) e il distretto Collinare/Appenninico (-7,2%), mentre Piacenza è andata poco al di sotto dei risultati raggiunti l’anno precedente (-1,3% complessivamente nel semestre). Nel caso del capoluogo, tuttavia, preoccupa la tendenza: ai buoni risultati messi ancora a segno a gennaio, febbraio e marzo si sono contrapposti quelli negativi di aprile (-9,7%), maggio (-3%) e giugno (-11,9%). Al di là della congiuntura vista in questa prima parte del 2024, anche qui tutti gli ambiti – chi più chi meno – risultano superare le presenze del 2019.

Passando in conclusione alle dinamiche di lungo periodo – cioè rispetto al primo semestre 2011 (quando gli arrivi superavano le 131 mila unità e le presenze le 263 mila) – si può osservare come, in termini di presenze, nonostante la riduzione dei flussi conosciuta in questi primi sei mesi dell’anno, il turismo piacentino si mantenga ancora sopra (seppur di poco – 103,5 – e anche se non sappiamo per quanto tempo, visto l’andamento del ciclo economico) i livelli massimi di undici anni prima. Non così è per gli arrivi, che arrestano la loro corsa senza aver raggiunto l’obiettivo, rimandando quindi il momento ad un futuro prossimo e ad una congiuntura più favorevole.

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