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47 i bambini rientrati al Nido Farnesiana

Sono 47 i bambini che hanno ripreso a frequentare regolarmente il nido Farnesiana dopo l’arresto di due operatrici accusate di maltrattamenti nei confronti dei piccoli. Le donne sono state scarcerate e hanno solo l’obbligo di firma.Dopo l’incontro con i genitori, svoltosi lunedì  sera a porte chiuse, in Municipio oggi sulla vicenda interviene – con un comunicato che publichiamo di seguito – l’assessore al welfare del Comune di Piacenza, Stefano Cugini:

“Sia martedi che mercoledì 47 bambini hanno animato il nido Farnesiana. Ora, mentre gli inquirenti, verso i quali siamo tutti a completa disposizione, procedono con il loro lavoro, noi abbiamo il dovere di capire fino in fondo cosa è accaduto, di accertarci che ogni responsabilità sia attribuita e sanzionata, ma soprattutto di creare le migliori condizioni affinché non si ripetano più circostanze così tragiche. Lunedì abbiamo trascorso un intero pomeriggio in Comune con i genitori: è stato un confronto doloroso, senza filtri o giustificazioni. Il momento delle scuse, la presa d’atto di un fatto terribile che mai avremmo voluto accadesse a Piacenza. Alle famiglie sono stati presentanti 10 punti molto dettagliati, 10 azioni che vanno a integrare quanto già in essere e che toccano ogni ambito della gestione della struttura, dal rinnovamento dell’equipe e degli spazi, al supporto psicologico, al potenziamento delle figure di coordinamento pedagogico, dalla presenza fissa di un coordinatore comunale all’attivazione di un gruppo di lavoro con i genitori per studiare gli aspetti che porteranno all’installazione delle telecamere. La proposta è tuttora oggetto di confronto e ci siamo impegnati per tradurla tempestivamente in un documento ufficiale che accolga le sollecitazioni delle famiglie. Nel frattempo però è già operativa, quasi integralmente. Desidero ringraziare le mamme e i papà che hanno deciso di concedere ancora, per quanto comprensibilmente condizionata, la loro fiducia al sistema, accompagnando al nido il bene più prezioso che un genitore possiede. Si tratta di un gesto di grande coraggio. Nessuno potrà mai cancellare quanto accaduto, ma questa relazione riannodata all’insegna dell’impegno, dell’ascolto e del confronto costruttivo è il massimo segnale che potessimo sperare per tendere insieme all’obiettivo più importante: la tutela della serenità, del benessere e del percorso di crescita dei bambini”.

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