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Cantiere di piazza Cittadella. Fortissimo malcontento per tanti commercianti della zona

Gli esercenti delle aree limitrofe lamentano un drastico calo di clientela e temono che la mancanza di posti auto sostitutivi possa pregiudicare le vendite natalizie. C'è chi pensa di far causa al Comune

Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche provocate dal taglio dei 15 alberi di Piazza Cittadella, che il cantiere per lo scavo del parcheggio sotterraneo rischia di sollevare un nuovo polverone. Sta infatti crescendo il malcontento da parte dei commercianti che operano nelle vie limitrofe.

Per rendersene conto basta un rapido giro di opinioni fra chi opera a ridosso del cantiere ma anche in via Borghetto, in via Cittadella, in via Cavour fino ad arrivare in piazza Cavalli ed in via Mazzini. Tutti lamentano un drastico cale di vendite da quando sono stati eliminati i posti auto in piazza Casali e sono stati stravolti i percorsi e le fermate dei bus.

«Purtroppo – racconta un barista – questa zona da tempo sta soffrendo per scelte effettuate dalla politica. Lo spostamento del terminal delle corriere, deciso dalla giunta Barbieri, aveva già drasticamente ridotto l’afflusso di gente. Ora questo cantiere completa l’opera. Le persone non sanno più dove parcheggiare. I posti sostitutivi, nonostante le promesse, per ora non si sono visti se non in minima parte. Già novembre non è tradizionalmente un mese fortunato ma una situazione come questa non s’era mai vista. Sembra il deserto. Non c’è nessuno in giro e gli incassi languono».

La sensazione viene confermata anche da una tabaccheria che opera nella medesima area del centro «Personalmente ho perso un consistente numero di clienti regolari ed il giro d’affari è drasticamente calato. Non so se riusciremo ad andare avanti così».

Anche i titolari di un negozio d’abbigliamento vedono il futuro a tinte fosche «Siamo molto preoccupati. La gestione di questo cantiere, la mancanza di cartelli che indichino parcheggi sostitutivi – se ce ne sono – sta creando una situazione per noi potenzialmente disastrosa tanto più se si considera che siamo alla vigilia del periodo più importante dell’anno, quello delle vendite natalizie. Se questi primi mesi sono l’antipasto del futuro, temiamo che si abbasseranno, per sempre, tante saracinesche. Abbiamo subito contraccolpi anche al sabato che per noi è, da sempre, il giorno migliore».

Uno fra i decani della zona, da decenni operativo nella sua bottega, confessa di non aver mai assistito ad una situazione come quella attuale «Una volta qui c’era un viavai continuo: studenti, gente che veniva in corriera da fuori città. Era così tutti i giorni e soprattutto il mercoledì ed il sabato quando c’è il mercato. Lo spostamento dei bus, il Covid, la crisi economica, le vendite online già avevano cambiato la situazione ma, nonostante tutto, si lavorava ancora. Da quando hanno tolti i parcheggi per il cantiere, è rimasta solo la gente che abita nei dintorni. Tutto il resto l’abbiamo perso. Molti clienti non ci provano nemmeno a venire in centro, con l’incubo di girare ore per trovare un buco dove lasciare la macchina. L’ironia che vedo in tutto ciò è che si costruisce questo parcheggio sotterraneo con la scusa della pubblica utilità, della necessità di posti auto per servire proprio i negozi del centro storico. Mi sbaglierò ma temo che, quando sarà finito, di botteghe aperte ne saranno rimaste poche. Le cose quando si fanno, vanno fatte bene, vanno pianificate non gestite di corsa e con improvvisazione».

«Io spero che in Comune qualcuno si svegli – afferma un negoziante che grazie ai regali di Natale concentra una importante fetta del suo fatturato a dicembre. – Sono stanco di parole e promesse. Qui ci vogliono soluzioni per far sì che la gente possa venire ancora in questa zona di Piacenza. Se le cose dovessero rimanere come sono oggi, prevedo un disastro e c’è già qualche collega che sta pensando di far causa all’Amministrazione. Si sono informati dai loro legali e non sarebbe la prima volta che dei commercianti portano in tribunale un comune chiedendo un risarcimento per le perdite ed i mancati introiti causati da un cantiere. Tanti sono arrabbiati per la mancanza di sensibilità nei confronti di un comparto importante. Nessuno di noi ha mai preteso di fermare il cantiere ma ci aspettavamo parcheggi alternativi segnalati da tutte le direttrici di accesso, spiegati ai cittadini attraverso una massiccia campagna di informazione. Ci aspettavamo che – come in altre città – proprio per venire incontro ai commercianti danneggiati, venissero messe in campo “azioni lenitive” ad esempio azzerando le imposte locali ai negozianti (da quelle sui rifiuti all’Imu). Qui a Piacenza, niente: niente parcheggi, niente agevolazioni e purtroppo – stando così le cose – niente clienti!».

 

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