giovedì, 27 Novembre, 2025
8.4 C
Piacenza
spot_img
HomeEconomiaL’incertezza economica cambia le abitudini di acquisto anche a Piacenza

L’incertezza economica cambia le abitudini di acquisto anche a Piacenza

Secondo uno studio di Confcommercio il 73% dei piacentini ha modificato il modo di fare la spesa negli ultimi dodici mesi, tra prudenza, risparmio e acquisti “di consolazione”

Negli ultimi dodici mesi i piacentini hanno cambiato in modo significativo il proprio modo di comprare, adattandosi a un contesto economico percepito come fragile e incerto. Il 73% dei residenti della provincia ha modificato le proprie abitudini di consumo, come mostra l’indagine realizzata da Confcommercio Piacenza con Format Research su un campione rappresentativo di 500 cittadini intervistati fra il 30 ottobre e il 7 novembre 2025.

«Quello che emerge chiaramente – spiega il presidente di Confcommercio Piacenza, Raffaele Chiappa – è un cambiamento profondo nelle strategie di acquisto dei piacentini. Non si tratta solo di risparmiare, ma di affrontare l’incertezza con maggiore consapevolezza e attenzione alle priorità».

Le prime modifiche si osservano nel carrello: il 23,6% degli intervistati dichiara di aver ridotto la quantità di prodotti acquistati, mentre un altro 20% opta sempre più spesso per articoli più economici o per le sottomarche. Il 18% rimanda gli acquisti non urgenti, segnando un atteggiamento di prudenza diffusa. Rimane stabile poco più di un quarto della popolazione (26,8%), mentre una piccola quota – il 5,5% – afferma di aver aumentato gli acquisti e il 6,1% di aver scelto più spesso prodotti di marca e di migliore qualità.

«Questi dati ci dicono – prosegue Chiappa – che i cittadini stanno cercando un equilibrio tra necessità quotidiane e gestione consapevole del budget familiare. È un segnale di responsabilità che testimonia come le famiglie piacentine sappiano adattarsi senza rinunciare completamente al benessere».

I cambiamenti si concentrano soprattutto in alcuni settori chiave della spesa quotidiana e del tempo libero: la ristorazione è quello più coinvolto (52,3%), seguito da abbigliamento e moda (47,7%) e dagli alimentari (45,4%). Importanti anche le variazioni registrate nella fruizione del tempo libero (40%), nel benessere (31,5%) e nella tecnologia (30,8%). Le differenze di genere accentuano alcuni trend: tra le donne il cambiamento è più marcato, con il 61,8% che modifica le scelte nella ristorazione e nell’abbigliamento, contro il 41,9% e il 32,3% degli uomini negli stessi settori.

A fronte di questa trasformazione, più della metà dei piacentini (56,4%) affronta l’incertezza economica con un atteggiamento definito “attento e strategico”: significa valutare le spese, confrontare i prezzi, informarsi prima di acquistare. Il 17,6% consulta recensioni online per ottenere consigli utili al risparmio, mentre il 18,2% limita gli acquisti allo stretto indispensabile. Un altro 28,5% preferisce invece spostare l’asse dalla sfera del consumo verso attività alternative – sport, natura, meditazione – per trovare distrazione senza spendere.

«Notiamo anche – sottolinea Chiappa – come questo approccio strategico cresca con l’età, segno che l’esperienza aiuta a gestire meglio le incertezze economiche, mentre i più giovani cercano spesso forme alternative di sollievo, meno legate al consumo».

L’acquisto resta comunque un’esperienza carica di emozioni. Quasi quattro intervistati su dieci (39,4%) provano soddisfazione, un quarto (25,5%) appagamento e il 24,8% un senso di controllo. Ma non mancano le sensazioni negative: il 15,8% riferisce sentimenti di colpa o frustrazione e l’11,5% parla di ansia o stress legati all’acquisto. Particolarmente rilevante è il fenomeno degli acquisti di “consolazione”: sei piacentini su dieci dichiarano di comprare qualcosa per reagire all’ansia o a momenti di tensione emotiva. Per il 21,8% l’effetto è positivo, per il 24,2% procura sollievo misto però a senso di colpa, mentre per il 10,3% l’acquisto peggiora l’umore perché percepito come impulsivo.

La radice di molti comportamenti è lo stress economico, che colpisce soprattutto quando si devono affrontare spese impreviste: il 55,2% degli intervistati indica questo come il principale fattore di pressione. Il 37,6% sperimenta stress pensando al futuro – casa, mutuo, figli, auto – mentre il 20% lo avverte anche nella spesa quotidiana. Le differenze tra uomini e donne sono nette: il 65,1% delle donne prova forte stress per le spese impreviste, contro il 45,1% degli uomini. I giovani adulti (25-34 anni) sono invece la fascia più preoccupata per il futuro, con un livello di stress che raggiunge il 50%. Chi soffre meno è la popolazione più anziana: il 42,9% degli over 65 non prova particolare stress economico.

«Il messaggio principale che traiamo da questa indagine – conclude Chiappa – è che i piacentini affrontano la pressione economica con equilibrio, mescolando prudenza e ricerca di benessere. Comprendere questi comportamenti è fondamentale per le imprese, che devono riuscire a intercettare bisogni reali, offrire soluzioni adatte e sostenere i cittadini in un periodo così complesso».

 

ARTICOLI COLLEGATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -
Banca Piacenza

Articoli PIu' popolari