Kostantin Tsiolkovsky, chi era costui? Se oggi siamo qui a celebrare i 50 anni dello sbarco sulla Luna, lo dobbiamo in buona parte anche a lui. Fu il primo a formulare un’equazione che consentiva all’uomo di superare la forza di gravità della Terra. Immaginò anche come arrivare sul nostro satellite più vicino, la Luna. Fu il primissimo passo dell’uomo, prima ancora di quello di Neil Armstrong.
GLI INIZI
Come molte grandi storie, anche quella dello sbarco dell’uomo sulla Luna è fatta di molti fallimenti, ipotesi e tentativi. E retroscena. 50 anni fa Buzz Aldrin, Neil Armstrong e Michael Collins (pilota del modulo di comando Columbia) portarono la missione Apollo 11 nel limite esterno al Mare della Tranquillità, sancendo di fatto una nuova epoca per la tecnologia, la cultura, e l’esplorazione spaziale stessa.
PIONIERI
Ma per arrivare a quel giorno oggi celebrato, i passaggi furono tantissimi. Già nel 1957 l’URSS con lo Sputnik, primo oggetto costruito dall’uomo nello spazio, accese una rivalità con gli Stati Uniti per il predominio dello spazio (che proseguì durante la Guerra Fredda). Poco dopo sullo Sputnik 2 fu la volta del primo animale, Laika, una randagia che tuttavia non sopravvisse. Di tutta risposta gli USA mandarono uno scimpanzè, Ham, che invece tornò vivo e vegeto.
La strada era ormai tracciata per nuovi esperimenti, nel 1960 fu la volta di una navicella russa che comprendeva un’altra cagnolina (Belka), un coniglio, 40 topi, due ratti, moscerini, piante e funghi. Stavolta tornarono tutti.
L’anno successivo fu la volta di due astronauti USA e URSS varcare l’esosfera: il celeberrimo Jurij Gagarin, il quale nell’aprile 1961 compì un viaggio attorno alla Terra a bordo del Vostok 1 (Vostok tradotto sgnifica est), mentre Alan Shepard un mese dopo fu il primo statunitense nello spazio a bordo del Freedom 7.
IL RUOLO DELLE DONNE
Si calcola che solo l’11% delle persone in missioni spaziali sia donna. Il ruolo delle done fu in certi casi fondamentale nell’esplorazione spaziale: Katherine Johnson calcolò la traiettoria del volo che nel 1962 portò John Glenn ad essere il primo cittadino USA in orbita attorno alla Terra, mentre la cosmonauta Valentina Tereshkova sul Vostok 6 fu la prima donna in orbita, nel 1963.
L’ALLUNAGGIO
I sovietici “sondarono” il terreno lunare arrivando per primi sulla Luna, ma senza esseri umani. La sonda Luna 9 arrivò atterrò infatti al limite esterno dell’Oceanus Procellarum (Oceano delle Tempeste) nel febbraio 1966. Contemporaneamente la NASA sondava siti in terreni lunari diversi, incluse pianure formate da oceani di lava scomparsi e rilievi scolpiti dall’impatto con meteoriti.
Il presidente USA Kennedy aveva promesso il 12 settembre 1962 agli americani e di fatto al mondo intero, “di andare sulla Luna in questo decennio e di fare altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili, perché quell’obiettivo servirà ad organizzare e misurare il meglio delle nostre energie e abilità, perché è una sfida che siamo disposti ad accettare, una sfida che non siamo disposti a rimandare e che abbiamo intenzione di vincere”.
Il 20 luglio 1969 mantenne quella promessa. Lanciata con razzo Saturn 5 dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral (Florida) il 16 luglio, la navicella spaziale dopo tre giorni di viaggio giunse a destinazione, Armstrong e Aldrin si spostarono sul modulo lunare Eagle, gli astronauti utilizzarono lo stadio di ascesa di Eagle per lasciare la superficie e ricongiungersi a Collins sul modulo di comando. Sganciarono quindi Eagle prima di effettuare le manovre che li avrebbero portati fuori dall’orbita lunare verso una traiettoria in direzione della Terra ove ammararono nell’Oceano Pacifico il 24 luglio dopo più di otto giorni nello spazio.
PROSSIMA TAPPA: MARTE E I VIAGGI “COMMERCIALI”
Nei 3 anni che seguirono l’esplorazione della Luna gli astronauti USA allunarono in sei siti diversi per obiettivi scientifici specifici. Nel 1972 l’ultima missione Apollo, la 17°, mentre il programma Luna dell’Urss proseguì fino al 1974 con Luna 24. Da allora si inserirono nella “corsa” allo spazio Cina, Giappone, India, Israele e Corea del Sud, che a vario titolo programmarono missioni.
Stando alle previsioni tra il 2017 e il 2040 l’economia spaziale è destinata a triplicare i profitti, superiore al trillione di dollari. Ci si aspetta una rapida ascesa delle iniziative commerciali, l’80% dell’industria. I satelliti di varia natura (fini militari, scientifici e commerciali) diventano sempre più piccoli ed economici. Marte è il prossimo passo: la cultura pop ha già ipotizzato vari scenari, grazie ai film di Hollywood, la realtà è che ci sono Università, come la North Dakota, che stanno sperimentando tute in grado di sopportare gli sbalzi termici presenti su territorio marziano (da -60°C a +20°C). Sono composte da 350 elementi e i finanziamenti provengono dalla NASA.
Un ringraziamento speciale al Gruppo Astrofili di Piacenza e a Stefano Di Lauro per averci fornito immagini spettacolari della Luna realizzate al telescopio.