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Piacenza 2020, poche novità rispetto alla programmazione culturale cittadina. Torna l’ Ex Enel

Si è alzato il velo sul programma di Piacenza 2020, il ricco calendario di eventi che coinvolgerà diversi ambiti che spaziano dall’arte al teatro, dalla danza allo sport, dalla musica lirica a quella classica al jazz, fino a coinvolgere il grande patrimonio enogastronomico, una delle eccellenze più riconosciute a livello internazionale.

Piacenza 2020 è promosso da un comitato composto dal Comune di Piacenza, dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dalla Diocesi Piacenza-Bobbio, dalla Camera di Commercio di Piacenza, in linea con il tema “Crocevia di culture”, con cui si è candidata al titolo di capitale italiana della cultura.

“Piacenza 2020 Crocevia di Culture – afferma Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza – è un progetto nato e sviluppatosi grazie alla sinergia tra le istituzioni e tra gli attori culturali piacentini che si inserisce nel più ampio quadro di Emilia 2020, il sistema di promozione territoriale che, con il volano di Parma Capitale della Cultura e con la sapiente regia di Destinazione Turistica Emilia, riunisce in un unico cartellone oltre 500 eventi che andranno in scena l’anno prossimo tra i territori di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. Una capacità di fare squadra a livello interprovinciale che ha già garantito straordinari risultati in termini di attrattività territoriale e promozione turistica e che avrà nel 2020 il trampolino di lancio per diventare, dal 1° gennaio 2021, una sfida continua per rendere quest’angolo di Emilia una destinazione turistica primaria, capace di mettere in mostra e promuovere le eccellenze di cui è ricca e regalare emozioni tali da invitare il visitatore a tornare”.
“Il già ricco programma di Piacenza 2020 – prosegue Patrizia Barbieri – sarà in costante divenire e si costituirà giorno dopo giorno. Se l’originalità del capolavoro di Klimt ritrovato in questi giorni sarà confermata, ci metteremo subito al lavoro per organizzare una grande mostra che avrà il fulcro proprio nel Ritratto di signora dell’artista austriaco”.

“È nota la parabola dei talenti – sottolinea monsignor Gianni Ambrosio, vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio -, con quel servo che, per paura, nasconde il suo talento sotto terra. Per tutti, non solo per quel servo, è facile pensare di salvare un bene nascondendolo. Ma non è la strada giusta: occorre seguire l’esempio virtuoso degli altri due servi che valorizzano ciò che hanno ricevuto”.
“L’insegnamento della parabola – continua monsignor Gianni Ambrosio – vale anche per tutta la gamma di beni culturali, architettonici, artistici che la storia ci ha consegnato. Per questo la comunità cristiana deve essere sempre più consapevole che il patrimonio ricco e prezioso deve essere valorizzato e messo a disposizione di tutti: lo splendore della bellezza, della bontà e della verità irradia e trasforma gli occhi, il cuore e la mente. Per questo ritengo doveroso favorire e promuovere ogni iniziativa per la salvaguardia e la valorizzazione di questo patrimonio: è una straordinaria risorsa per lo sviluppo economico del territorio, è uno stimolo per la crescita sociale, culturale e spirituale di tutti, dei turisti e di noi stessi, cittadini che spesso ignoriamo le molte cose belle che sono in casa nostra”.

“La Camera di Commercio di Piacenza – dichiara il suo presidente Alfredo Parietti – da sempre è presente e attenta alle iniziative del territorio. E anche in occasione di “Piacenza 2020” abbiamo voluto, con la consapevolezza del momento difficile che stiamo vivendo, contribuire al fine di rendere possibili una serie di iniziative che durante l’arco dell’anno valorizzeranno la città e la provincia di Piacenza. L’aspetto realmente qualificante che mi preme particolarmente porre in risalto, è la collaborazione tra le varie istituzioni e le associazioni locali. Questa collaborazione che fino ad ora è stata solo occasionale magari in concomitanza con alcuni eventi particolari, ora sta diventando continuativa, si è consolidata, strutturata e lo si percepisce a tutti i livelli. “Piacenza 2020” è importante ma ciò che realmente conta è che tutti gli sforzi e le attività produrranno frutti perché condivisi e portati avanti insieme”.

Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ricorda che “abbiamo partecipato ai progetti del programma per il 2020 – 2021 fin dalle prime formulazioni (direi fin dalla grande mostra sul Guercino a Piacenza) e lo abbiamo fatto sostanzialmente in due modi: il primo, a sostegno delle idee di altri soggetti pubblici e per lo svolgimento corrente delle attività culturali che caratterizzano la nostra città. E questo rientra tra gli scopi naturali, diciamo così, della Fondazione”.
“Il secondo modo – prosegue Massimo Toscani – è stato quello di passare all’impegno diretto su alcuni fronti di grande interesse per la valorizzazione del patrimonio (è il caso dei monumenti equestri) e di forte innovazione: penso soprattutto al Centro XNL per la documentazione delle arti contemporanee, la cui funzione non riguarderà solo la nostra città, come apparirà chiaro, bensì un sistema medio-regionale a scavalco di Emilia, Lombardia, Piemonte”.

Dal canto suo, Jonathan Papamarenghi, assessore alla Cultura del Comune di Piacenza – ha illustrato le potenzialità del sito internet www.piacenza2020.it che testimonia come “Piacenza 2020 sia un nucleo in continua evoluzione, con nuovi progetti e nuove iniziative che si stanno formando e che si svolgeranno anche al di là delle mura farnesiane. Il sito internet e i canali social a esso collegati racconteranno a un pubblico allargato il fascino di una terra così ricca di storia, di cultura e di tradizioni, e sapranno trasformare il visitatore occasionale in un turista abituale che avrà il desiderio di tornare a Piacenza e nella sua provincia”.
“Una delle cose che più mi rende orgoglioso – conclude Jonathan Papamarenghi – è vedere come tutte le istituzioni, tutte le associazioni e tutte le realtà che hanno contribuito a creare il dossier di Piacenza 2020-Crocevie di Culture, col quale ha partecipato alla candidatura di Capitale della cultura italiana, stiano lavorando come se quella sfida fosse stata vinta”.

“Il grande tema che ci siamo dati crocevia di culture – dichiara Manuel Ferrari, responsabile Culturale della Diocesi di Piacenza e Bobbio – può essere declinato sotto molteplici aspetti. Tra questi crocevia di storie, di narrazioni. Storie di persone, storie di opere. Storie di persone straordinarie, come quelle che abbiamo cercato di raccontare nell’appena inaugurato MES (Museo Emigrazione Scalabrini), voluto dai padri Scalabriniani, un museo che entra nel circuito di Piacenza 2020 e che si candida a diventare un fiore all’occhiello per la nostra città per il modo in cui il fenomeno migratorio è raccontato, dalla fine dell’800 ai giorni nostri. L’abbiamo pensato perché fossero le storie il filo conduttore di tutto il percorso. Storie di ieri e di oggi. Storie di chi è partito e di chi è rimasto. Storie di chi ce l’ha fatta e di chi ha fallito. Ma sempre mettendo al centro l’uomo con i suoi sentimenti e le sue emozioni”.

Piacenza 2020 è parte di Emilia 2020, il sistema di promozione territoriale declinato nel segno dell’unicità e dell’esperienza, che a seguito della nomina di Parma quale Capitale italiana della Cultura 2020, riunisce in un unico cartellone le proposte di Piacenza, Reggio Emilia e della città Ducale.

Piacenza è sempre più convinta di non essere solo “terra di passo”, come scriveva Leonardo da Vinci, ma luogo capace di accogliere e “incuriosire” il visitatore con i suoi segreti da scoprire, con intrecci tra le storie da raccontare, con le sue eccellenze, dalla cupola della Cattedrale affrescata dal Guercino, ai tre salumi DOP, al Gutturnio, con il suo fiume e le sue strade, con le sue chiese e i suoi palazzi prestigiosi, alcuni dei quali torneranno agli antichi splendori, dopo importanti opere di rigenerazione urbana e di restauro.

Numerose saranno le iniziative pensate appositamente per Piacenza 2020. Tra queste l’apertura del MES – Museo dell’Emigrazione Scalabrini, allestito all’interno della Casa madre dei Missionari Scalabriniani a Piacenza.
Promosso dal Centro Missionari di San Carlo – Scalabriniani, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il MES si struttura come un percorso, interattivo e multisensoriale ideato dall’architetto Manuel Ferrari con contenuti multimediali di Twin Studio che, attraverso video, immagini e suoni, conduce il visitatore ad approfondire il tema delle migrazioni, facendone comprendere il divenire storico, le dinamiche socio-politiche dal 1870 fino a oggi, le soluzioni illuminate che un grande uomo di pensiero e azione come monsignor Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905), vescovo di Piacenza tra il 1876 e il 1905, definito il Padre dei migranti, ha saputo mettere in campo, mostrando come la sua azione sia ancora viva nel mondo, grazie all’operato delle congregazioni religiose e laiche da lui fondate.

Tra le altre grandi iniziative si segnala l’apertura di un nuovo spazio espositivo nel cuore della città. Nell’edificio Ex-Enel della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nasce infatti XNL Piacenza Contemporanea un centro culturale interamente dedicato all’arte contemporanea, risultato della ristrutturazione di uno stabile industriale dei primi decenni del Novecento – la ex sede dell’Enel, in via Santa Franca, 36 -, di particolare pregio architettonico, restituito alla città come luogo per raccontare il tempo presente.

XNL Piacenza Contemporanea sarà inaugurato dalla mostra LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI. Collezionismo italiano contemporaneo, in programma dal 1° febbraio al 24 maggio 2020.
La rassegna, curata da Alberto Fiz, organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, col patrocinio del MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna, con un progetto di allestimento di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE e la consulenza scientifica del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, presenta oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin, provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia, che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità. Il percorso si completa alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – i cui locali sono attigui a quelli di XNL – dove una serie di lavori di artisti tra cui Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider, Pietro Roccasalva, dialoga con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento, raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi che costituisce un fondamentale modello di riferimento.

Anche i musei di Palazzo Farnese si presenteranno con un look rinnovato. Due sezioni particolarmente significative, dedicate alle ceramiche e alla collezione di reperti romani, proporranno nuovi allestimenti che miglioreranno la fruizione del ricco patrimonio cittadino.
La Sezione Ceramiche presenta 250 pezzi, alcuni già appartenenti alla collezione storica delle ceramiche dei musei civici, altri giunti dalla donazione Besner-Decca. All’interno delle stanze dell’Appartamento stuccato di Palazzo Farnese s’incontra il consistente nucleo di maioliche lombarde settecentesche, le numerose porcellane europee e cinesi, oltre a splendidi esempi realizzati a Venezia, Nove di Bassano, Albisola, Faenza, Milano, Lodi, Pavia, Castelli d’Abruzzo, Urbania, Pesaro, e oggetti ritrovati negli scavi effettuati in città e nel territorio provinciale (di proprietà statale in deposito ai musei civici), che forniscono interessanti spunti per la ricostruzione di un profilo della produzione ceramica nel territorio piacentino tra il XVI e il XVIII secolo.

Le sale della Cittadella dei Visconti e di Palazzo Farnese, da fine marzo, accoglieranno la Sezione Romana, con oltre 500 reperti che illustreranno la storia di Piacenza dalla sua fondazione nel 218 a.C. e miglioreranno la comprensione della città romana, dall’impianto urbanistico e viario ai commerci, all’edilizia pubblica e privata, alla vita quotidiana, alle necropoli e ai culti. Nell’ultima sala si darà conto della crisi dell’impero romano e verranno esposte opere riferibili alla cultura longobarda. Arricchiranno il percorso, dispositivi multimediali, ricostruzioni di ambienti e “reperti parlanti”, ma saranno soprattutto gli oggetti e gli spazi meravigliosi in cui sono inseriti a raccontare oltre mille anni di storia della città di Piacenza.

Il complesso monastico di San Sisto, aprirà le proprie porte per condurre i visitatori alla scoperta della Madonna Sistina di Raffaello, uno dei capolavori assoluti dell’arte mondiale, che torna in modo virtuale a Piacenza, la città per la quale fu commissionata.
Da maggio 2020, all’interno di uno tra i più preziosi gioielli architettonici di Piacenza, verrà inaugurata una mostra che si snoderà in ambienti per la prima volta aperti al pubblico, e che, attraverso video-proiezioni, filmati, ricostruzioni virtuali racconterà la storia del complesso monastico e della Madonna Sistina di Raffaello, ora esposta alla Gemäldegalerie di Dresda, creata proprio per questo luogo.

Da settembre a novembre 2020, lo spazio XNL Piacenza Contemporanea celebrerà Gianfranco Ferré, raccontando il suo legame particolare con Piacenza, sviluppatosi in particolare negli anni ottanta, quando lo stilista aveva sponsorizzato il restauro degli affreschi del Guercino, all’interno della cupola della cattedrale. Affascinato dai dipinti del pittore secentesco, Ferré trasse ispirazione delle Sibille del Guercino per creare una sua collezione di abiti.
Il percorso espositivo prenderà avvio proprio dai disegni per questa collezione, e proseguirà alla Galleria Ricci Oddi, dove alcuni abiti di Ferré saranno affiancati a dipinti ottocenteschi in cui si vedono donne eleganti vestite in costume dell’epoca.
Per l’occasione, nell’ottica di una valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, sarà creato un biglietto unico che comprenderà la visita a XNL, alla Ricci Oddi e alla Cattedrale dove salire in quota per ammirare la cupola affrescata.

Attorno a uno dei simboli di Piacenza, ovvero le statue equestri in bronzo di Alessandro e Ranuccio I Farnese, nell’attuale piazza dei Cavalli, commissionate a Francesco Mochi da Montevarchi (1580-1654), uno degli esponenti della scultura barocca, si svilupperà un’interessante operazione culturale, dedicata alla scultura. Tra settembre e ottobre 2020 una mostra abbraccerà tutto il centro storico e, dalla piazza dei Cavalli, si diffonderà in alcuni dei più bei palazzi istituzionali e privati di Piacenza, documentando la straordinaria fortuna tipologica del gruppo equestre nel tempo, attraverso una serie di opere di scultori contemporanei, da Botero a Marino Marini ed Henry Moore.

La proposta di Piacenza 2020 si allarga a comprendere i campi della musica e del teatro. La programmazione del Teatro Municipale offre produzioni particolarmente significative. È il caso della prima assoluta del Falstaff di Giuseppe Verdi, con l’orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, in programma venerdì 24 gennaio (con replica domenica 26 gennaio), cui seguiranno i nuovi allestimenti della Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti (28 febbraio), della Pelléas et Mélisande di Claude Debussy (17 aprile) e del Mefistofele di Arrigo Boito.
Il Teatro Municipale sarà anche il fulcro attorno a cui si svolgerà la stagione teatrale che porterà a Piacenza alcuni degli attori più importanti e celebrati a livello nazionale, da Ale e Franz (11 e 12 febbraio) a Silvio Orlando (10-11 marzo), da Marisa Laurito (21-22 aprile) a Pippo Delbono (24 marzo).

La colonna sonora di Piacenza 2020 spazierà dalla musica classica al jazz. Tra gli appuntamenti più attesi, il 7 marzo, il concerto della Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Daniele Gatti, e il Requiem di Mozart (9 aprile) con la Young Musicians European Orchestra, il BBC Symphony Chorus e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.

Non va inoltre dimenticato, a settembre, l’appuntamento con la Settimana Organistica Internazionale, rassegna di grande interesse e valore artistico, promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che propone una serie di eventi musicali e un concerto straordinario che vedrà esibirsi i solisti più prestigiosi al mondo che si cimenteranno di volta in volta con le particolari sonorità di 4 organi piacentini, posti nella basilica di S. M. di Campagna, nella basilica di S. Savino, nella basilica di S. Anna e nella basilica di S. Giovanni in Canale.

Un capitolo importante di Piacenza 2020 sarà dedicato all’enogastronomia, uno dei vanti di Piacenza e del suo territorio. Tra le numerose iniziative, dal 5 al 7 giugno, ecco la quarta edizione del Gola Gola! Food & People Festival, che proporrà una serie di iniziative legate al cibo, come cooking show, degustazioni, mercato delle specialità del territorio, dibattiti, ma capaci di esplorare storia, arte, scienza, letteratura, poesia, economia, musica e tanto altro, o la tredicesima edizione del Premio Coppa d’oro che ha come obiettivo principale di far apprezzare i salumi piacentini a denominazione di origine tutelata ad una platea nazionale e nel contempo valorizzare il territorio piacentino con le sue eccellenze.

Tra gli eventi organizzati nel territorio, si ricorda, tra luglio e agosto, il Bobbio Film Festival, ai Chiostri dell’Abbazia di San Colombano – Bobbio, la rassegna cinematografica e di incontri con gli autori diretta dal regista Marco Bellocchio.

Per Piacenza 2020, inoltre, è stato messo a punto una ricca proposta di pacchetti turistici per promuovere e far conoscere la città, con tutti i suoi tesori, e il territorio piacentino, ricco di tradizioni.

Tutto il programma di Piacenza 2020 è consultabile sul sito internet www.piacenza2020.it, progettato da Multiplo (www.multiplo.biz) e sviluppato da Remo Romano.

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