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Regionali. Perrucci: “Emilia Romagna più forte di Lombardia e Veneto sul fronte lavoro”

«L’Emilia-Romagna ha un tasso occupazionale più alto di Lombardia e Veneto, grazie alle politiche degli ultimi anni promosse dalle giunte di centrosinistra». Parola del candidato piacentino di “Bonaccini Presidente” Stefano Perrucci, stamattina in conferenza stampa con la segretaria nazionale di “Centro Democratico” Margherita Rebuffoni, il responsabile del dipartimento lavoro Fulvio Giacomassi e il coordinatore regionale Fabrizio Faimali.

In vista delle elezioni regionali del 26 gennaio, Perrucci – già assessore provinciale e consigliere comunale – ha organizzato un incontro incentrato sulla tematica del lavoro: «I dati parlano chiaro: le misure regionali attuate da Bonaccini hanno garantito un tasso di disoccupazione ben più basso dei “fortini leghisti” di Lombardia e Veneto. Inoltre, si è instaurato un sistema regionale che assicura basi solide al sistema economico». Le sfide del futuro, però, non mancano. Perrucci si è focalizzato in particolare sulla necessità di investire ulteriormente sulla formazione professionale, seguendo la scia positiva impressa in questi anni in Emilia-Romagna: «Serve uno sforzo coordinato che renda strutturale la formazione continua durante la vita lavorativa per chi lavora sia nel pubblico che nel privato, anche per fronteggiare i fattori della digitalizzazione e della transizione ambientale». A proposito della candidata leghista Lucia Borgonzoni, Perrucci ha dichiarato: «Il centrodestra non ha un programma di politiche alternative, perché non esiste una reale e motivata necessità di cambiamento. Le statistiche occupazionali dell’Emilia-Romagna lo dimostrano». E a sviscerare i numeri ci ha pensato Fulvio Giacomassi, responsabile del dipartimento lavoro di “Centro Democratico” ed ex segretario confederale della Cisl: «Nel 2018, il tasso di disoccupazione registrato in Emilia-Romagna è pari al 5,9%, ben inferiore al 6% della Lombardia, al 6,5% del Veneto e al 10,8% del panorama italiano». Spazio anche a un’analisi sul reddito medio disponibile pro capite (2016): «In Emilia Romagna — ha spiegato Giacomassi – questo indice ammonta a 22.100 euro, attestandosi quindi a un gradino maggiore rispetto ai 21mila euro dell’intero Nord Italia». Il sindacalista ha avanzato anche una proposta: «Occorre  un’azione coordinata con il sistema scolastico, con i servizi all’impiego pubblici e privati, per levare il grado di istruzione di chi lavora e per potenziare il sistema degli istituti tecnici al fine di intercettare e spingere i giovani verso il diploma».

La segretaria nazionale Rebuffoni, infine, si è rivolta agli elettori: «Conto sul sano pragmatismo degli emiliano-romagnoli, affinché riconoscano il buon governo portato avanti dal presidente uscente Bonaccini. L’auspicio è che non ci sia un salto nel buio all’inseguimento delle sirene salviniane».

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