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Aggiornamento West Nile a Piacenza

Confermati sei casi di infezione da West Nile virus nella nostra provincia . Due persone risultano attualmente ricoverate in ospedale

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A oggi nel territorio piacentino sono stati confermati sei casi di infezione da West Nile virus. Due persone risultano attualmente ricoverate in ospedale: un uomo di 26 anni, immunodepresso, e una donna di 76 anni. Entrambi presentano un quadro clinico in miglioramento e non destano particolari preoccupazioni.
Gli altri casi (di cui tre erano già noti la scorsa settimana) riguardano un donatore di sangue risultato positivo allo screening a inizio agosto, una donna di 56 anni e due uomini di 72 e 85 anni. Tutti si trovano al domicilio e in buone condizioni.

Contesto regionale e misure in atto
A livello regionale è attualmente in vigore il Piano di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2025, approvato dalla Regione Emilia-Romagna con Delibera n. 518 del 7 aprile 2025. Il programma definisce ogni anno le azioni di prevenzione, controllo e comunicazione per contrastare le infezioni trasmesse da zanzare, come West Nile, Chikungunya, Dengue e Zika. All’inizio di luglio la positività al West Nile Virus è stata riscontrata in due pool di zanzare Culex catturate nel comune di Alseno, in una trappola con valore sovraprovinciale che interessa anche la provincia di Parma. Questo ritrovamento ha comportato l’attivazione del livello di rischio 2, corrispondente a una probabilità epidemica bassa o moderata, con l’avvio delle misure previste dal piano stesso.
Le azioni comprendono il controllo mirato delle popolazioni di zanzare, la prevenzione dell’infezione sia in ambito umano sia veterinario, e una specifica attività di comunicazione rivolta alla popolazione. Nei mesi estivi, in particolare durante eventi pubblici serali che coinvolgano più di duecento persone e laddove non sia possibile effettuare trattamenti larvicidi efficaci, vengono programmati anche interventi adulticidi preventivi.
La sorveglianza sanitaria è attiva durante tutto l’anno, ma viene intensificata nel periodo compreso tra il 1 maggio e il 31 ottobre. I medici sono tenuti a segnalare tempestivamente eventuali casi sospetti, che vengono poi confermati dal laboratorio regionale CRREM dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna.

Le donazioni di sangue proseguono regolarmente: il Centro Regionale Sangue ha infatti potenziato i test di screening su tutti i donatori, anche asintomatici, per garantire la massima sicurezza e assicurare la continuità delle terapie, soprattutto nei mesi estivi, quando le donazioni tendono a diminuire.

La prevenzione delle punture di zanzara rappresenta uno degli elementi cardine del piano. I Comuni, già dalla primavera, eseguono trattamenti larvicidi nelle aree pubbliche, mentre i cittadini sono chiamati a collaborare nelle aree private. Poiché circa l’80 per cento dei focolai larvali si trova in ambito domestico, solo un impegno congiunto tra istituzioni e popolazione può assicurare risultati efficaci. È quindi fondamentale eliminare i ristagni d’acqua, come quelli presenti in sottovasi, bidoni e tombini, e adottare comportamenti individuali consapevoli, tra cui l’utilizzo di repellenti e zanzariere. Gli interventi adulticidi restano invece una misura straordinaria, da riservare alle situazioni di emergenza.

Per ulteriori informazioni e consigli utili è possibile consultare il sito regionale dedicato alla prevenzione: www.zanzaratigreonline.it

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