Erano anni che non si vedeva così tanta neve sulle nostre montagne. A confermarlo è il Centro Meteo Emilia Romagna, che fa un resoconto di questi primi due mesi di stagione invernale, che hanno visto tantissima neve cadere sull’Appennino emiliano-romagnolo.
Il mese di dicembre 2020 ha visto frequenti episodi perturbati, con la neve che è giunta anche fin sulle città da Piacenza a Bologna, con i settori occidentali che sul finire del mese hanno registrato nuove precipitazioni nevose fino in pianura e 30-50 cm di accumulo al suolo.
Anche il mese di gennaio è risultato perturbato, con nuovo incremento della neve sulla dorsale appenninica, mentre sui settori pianeggianti gli episodi nevosi sono risultati quasi nulli.
Il progetto di osservazioni meteorologiche e misurazioni nivometriche attivato dal Centro Meteo Emilia Romagna ha permesso di registrare dati da varie parti della regione, molto rilevanti per diverse località appenniniche.
Il Rifugio Segheria (RE) ha registrato oltre 6 metri di neve complessivi in due mesi, seguito dai 4,5 metri della Presa Alta di Ligonchio (RE) e da Monchio delle Corti (PR) con 3,3 metri. Differenze di accumulo marcate salendo oltre i 1200 metri di quota.
Sul Crinale da Piacenza a Modena i primi due mesi dell’inverno sono stati da record almeno per gli ultimi10 anni, ma per alcune zone d’alta quota tra Parma e Reggio Emilia ,probabilmente bisogna tornare agli anni ’80 con il famoso evento del 1985 per trovare accumuli di questa portata a fine gennaio.
Ulteriori dettagli sul sito del Centro Meteo Emilia Romagna.