Quando Gotham ha bisogno di Batman è un riflettore a bucare la notte e a proiettare il suo simbolo nel cielo sopra i grattacieli. Quando Piacenza ha bisogno di Super G deve soltanto prendere lo smartphone e fotografare le strade della città dopo la pioggia incessante degli ultimi giorni. Che non ha di certo fatto sconti al manto stradale.
Buche di qua, buche di là, qualche voragine assortita e pozzanghere che hanno fatto la fortuna di bambini che non vedevano l’ora di tornare a casa inzuppati per riempire il bagno di fanghiglia ed altre amenità poco gradite dalle mamme.
Ce ne sono davvero di tutti i generi, di buche. C’è quella che sembra piccola ma che nasconde profondità tali da mostrare reperti della giunta Reggi, c’è quella grande dove si potrebbe tenere al sicuro una famiglia di pesci rossi per almeno una settimana. Ma che forse non fa proprio bene ad ammortizzatori e signori in bicicletta.
Quando il manto stradale soffre l’eroina di cui Piacenza ha bisogno è soltanto una. Super G non è rimasta con le mani in mano: qualcuno dice di avere visto una figura quasi spettrale con mantello e un secchio di asfalto bollente alla mano. Una figura senza macchia e senza buche.
Del resto è cosa risaputa: l’asfalto scadente è di sinistra, quello buono ce l’ha lo stradino in fondo a destra. Gaber non lo cantava ma di certo l’avrà pensato almeno una volta sobbalzando, negli anni Settanta, su strade dissestate con auto che di confortevole avevano giusto il depliant di presentazione.
Chissà che con i fondi risparmiati per Belleville (nel frattempo trasformatasi in Un Terz de Ville) non ci sia spazio per una bella calata di asfalto fresco sulle strade della città: ci sarebbe modo per dare almeno una settimana di ferie a Super G. Si sa mai che ad Ottone abbiano bisogno di lei.