Spesso chi segue un percorso di guarigione deve porre molta attenzione nei confronti dell’alimentazione e mangiare fuori casa può diventare un problema: ecco perché diventa importante affrontare temi quali, la biodiversità, gli allergeni, proprietà nutritive. Se ne è parlato durante la presentazione del percorso formativo “Diventa Chef Lilt –Un piatto per la salute” percorso formativo di specializzazione pensata per ristoranti (chef, cuochi, gestori di ristoranti), organizzato da Unione Commercianti Piacenza, in collaborazione con LILT Piacenza, Ausl Piacenza e Iscom E.R. sede di Piacenza. Lilt, la Lega Italiana Lotta contro i Tumori, rilascerà un certificato di specializzazione in “cucina della salute e “corretti stili di vita”.
“Abbiamo concordato che gli stili di vita fossero il principale punto di partenza del progetto – ha sottolineato Franco Pugliese, presidente Lilt Piacenza -, la qualità media della ristorazione piacentina è ottima. Parma ha surclassato le città vicine come capitale della cultura, invece di demoralizzarci possiamo trovare il nostro spazio nell’educazione alla salute, attraverso progetti e competenze. Lilt ha 106 sedi in Italia, e questo progetto finalmente esce dalle stanze per andare nei ristoranti”.
Il connubio con la Ausl di Piacenza da a questo progetto una complessità e una valenza uniche. “Il cibo oggi è anche sensazione, ricerca – ha considerato Dante Palli, primario di chirurgia senologica Ausl Piacenza, attorno al cibo gravita tutto ciò di cui abbiamo di più caro. Il 70% delle cause di cancro è causato da uno stile di vita sbagliato, da fattori su cui possiamo incidere in prima persona. L’importanza dell’attività fisica in questo senso è fondamentale. Un terzo dei tumori sono causati da cattiva alimentazione: bevande gassose o zuccherine, cibi grassi vanno sostituiti con più verdura, cereali integrali, un dosaggio limitato di bevande alcoliche e cibi salati”.
Per aiutare i clienti dei ristoranti in questo intento ci pensano gli chef deputati all’insegnamento durante il corso, Marco Morganti e Pier Luigi Pellegri, entrambi chel LILT di 3° livello. “Tutto quello che si acquisisce durante il corso è fondamentale per un buon piatto. Abbiamo cercato di adeguarci ai piatti della tradizione, rivisitandoli in modo che siano facilmente fruibili come piatti della salute. Questo percorso è serio e basato sulla scienza”. Sono attualmente 10 gli chef formati, e si differenziano per divisa: rossa chi ha seguito il corso base, rossa con una mela per chi ha già anni di esperienza, divisa blu e due mele sul petto per chi ha l’abilitazione all’insegnamento. “Insegneremo a ricreare gli stessi sapori e sensazioni usando meno ingredienti del normale- ha concluso Pellegri -, useremo molto la cottura a d acqua”.