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I Teatri fanno “litigare” i Liberali e la Giunta Barbieri

C’è un tema su cui i Liberali piacentini e la Giunta Barbieri (che pure sostengono) sembrano essere su sponde opposte e con scarse possibilità di dialogo. Lo dimostra lo scambio di comunicato che ci sono giunti, fra ieri ed oggi, sull’argomento.
Partiamo proprio dal comunicato dei Liberali.
1. L’aumento di contributo (così dice Libertà del 17 luglio 2019) alla Fondazione Teatri non è un dato da esporre trionfalmente: Per ottenere il contributo FUS (ossia il contributo che il MIBACT conferisce ogni anno a teatri, associazioni, accademie, festival, prosa etc.) l’ente richiedente deve redigere una domanda
certificando la programmazione triennale a venire (indicando costi fissi, variabili etc), da integrare via via con una rendicontazione annuale. Nel triennio 2015–2017
il Ministero ha deliberato un aumento in automatico del contributo di circa 5% per la maggior parte delle fondazioni teatrali. Vediamo quindi la progressione del suddetto triennio relativa al nostro Teatro: – 2015: € 527.000 – 2016: € 564.695 –
2017: € 604.223. Gli aumenti sono in linea con quanto esposto (nel 2017 la crescita fu del 7%).
2. C’è stato davvero un aumento di contributo?
CONTRIBUTO FUS FONDAZIONE TEATRI – DATI
DI BILANCIO
Anno Consuntivo Preventivo
2015 527.000 500.000
2016 564.695 527.000
2017 604.223 565.000
2018 598.083 604.223
Per il 2019 l’unico dato a disposizione è quello di Libertà: € 593.000. Non si vede un aumento del 3%, casomai una diminuzione… Che Libertà intendesse che l’aumento del 3% riguarda la somma totale stanziata dal Mibact per il FUS?
3. Per il contributo FUS (triennio 2018-2020), la somma erogata nel 2018 non poteva essere comunque inferiore al 70% della media del triennio precedente.
Si parte, quindi, già da una base più alta. Quasi tutti i beneficiari nelle varie categorie, sulla base della programmazione prevista, hanno fatto registrare un aumento del contributo dall’annualità 2017 al 2018. Ad esempio, notiamo che il Teatro gioco vita è passato da € 399.700 (2017) ad € 419.000 (2018) e, nel 2019, ha ottenuto € 459.000, cioè + 10%.
4. Nel 2018 la Fondazione Teatri ha avuto una leggera diminuzione del contributo
rispetto al 2017 (da € 604.000 ad € 598.000), mentre ai Teatri delle città limitrofe è
aumentato: Cremona è passata da € 743.000 (2017) ad € 904.000 (2018); Reggio
Emilia è passata da € 1.182.000 (2017) ad € 1.239.000 (2018). Il contributo FUS è
frutto di calcoli complessi che dipendono, come detto, anche dai costi (fissi e
variabili). Per di più, un’analisi corretta deve tener conto dei saldi: si possono cioè
produrre più spettacoli, ottenere più risorse, ma al contempo andare incontro a
maggiori spese.
5. Nel 2018 la Fondazione Teatri ha speso € 54.830,32 per la Segreteria di
produzione ed € 50.606,60 per consulenze (contro gli € 30.000 del bilancio
preventivo). Nei bilanci precedenti il costo per la Segreteria di produzione era in
capo alla Fondazione Toscanini, della quale il Direttore artistico Cristina Ferrari, fra
l’altro, è Consigliere di amministrazione. Non è spiegato a chi gli € 54.830,32
vadano, essendo generalmente indicata la spesa come Segreteria di produzione.
6. In relazione al punto 5, rimangono sempre inevase le seguenti questioni: a chi
esattamente vanno (e perché) i soldi delle consulenze? In che cosa consiste la
Segreteria di produzione? Ed anche il per il 2018 e per il 2019 ci si riferisce
sempre alla Fondazione Toscanini?
IN SOSTANZA:
1. NON REGGE L’AUTOESALTAZIONE RELATIVA AL CONTRIBUTO. ANZI,
CON RIGUARDO A QUANTO SI RIFERISCE AI TEATRI VICINI.
2. IL BILANCIO DELLA FONDAZIONE TEATRI – A PARTE L’INTRECCIO DI
PERSONA O PERSONE – NON E’ SUFFICIENTEMENTE CHIARO E
RIMANGONO MOLTI ASPETTI (ANCHE PREOCCUPANTI) DA CHIARIRE.


Fondazione Teatri, il sindaco Patrizia Barbieri risponde alle osservazioni dei Liberali Piacentini

Con riferimento alla nota trasmessa dall’Associazione Liberali Piacentini, considerate le inesattezze nella stessa contenute, il sindaco Patrizia Barbieri, presidente della Fondazione Teatri, precisa quanto segue.

Per quanto attiene al punto relativo a: “L’aumento di contributo (così dice Libertà del 17 luglio 2019) alla Fondazione Teatri non è un dato da esporre trionfalmente”, si precisa che correttamente il quotidiano “Libertà” ha pubblicato il comunicato inviato dalla Fondazione Teatri e relativo all’aumento del contributo erogato dal Ministero. Come infatti emerge chiaramente dal Decreto emesso in data 26 luglio 2018 – Repertorio 1198 dalla Direzione Generale dello Spettacolo – Servizio II – Ministero per i Beni e le attività Culturali (pubblicato sul sito del Ministero agli atti della Fondazione Teatri di Piacenza), lo scorso anno il contributo riconosciuto inizialmente (questo evidenziava anche il comunicato pubblicato!) alla Fondazione Teatri di Piacenza era pari a 575.807 euro. Contributo che, con successivo Decreto del Direttore Generale della Direzione Generale Spettacolo – Servizio II del MIBACT emesso in data 17 dicembre 2018 (pubblicato sul sito del Ministero agli atti della Fondazione Teatri di Piacenza) è stato portato a 598.083 euro sulla base dell’elenco degli organismi esclusi dal finanziamento a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo, con conseguente distribuzione delle risorse residue. Attenderemo quindi, come lo scorso anno, di conoscere a fine anno eventuali incrementi voluti dal Ministero. Pertanto, rapportando 575.807 euro con lo stanziamento disposto con delibera emessa dal Ministero in data 11 luglio 2019, pari a 593.088 euro, vi è un aumento del 3%.

Nelle riflessioni proposte non vengono citati, peraltro, i numerosi tagli dal Ministero effettuati nei confronti di teatri di tradizione a livello nazionale. Inoltre, non si ritiene condivisibile il paragone con i “teatri vicini” visto che la pianta organica degli stessi e i budget che hanno a disposizione sono molto più alti: la Fondazione Teatri di Piacenza ha infatti una pianta organica che comprende un dipendente a tempo indeterminato, contro piante organiche che oscillano, parlando sempre dei teatri vicini, da 15 a 52 dipendenti a tempo indeterminato, oltre al gran numero di dipendenti stagionali (11 mesi) che regolarmente gli altri teatri assumono.

Solo per precisione e sempre per chiarezza, ricordiamo infatti che il Decreto 2014, quello appunto sul FUS, premia (= punteggio = fondi assegnati) la quantità del personale e i contributi versati per il personale, le giornate lavorative e tante altre voci tra cui, ovviamente, il numero di recite. Non riteniamo di soffermarci, poi, sul confronto che si è voluto fare con Teatro Gioco Vita, dal momento che la Società accede al FUS in ambito completamente diverso rispetto alla Fondazione Teatri.

Per quanto attiene al ruolo ricoperto dal M° Cristina Ferrari, Direttore Artistico della Fondazione Teatri di Piacenza, in Fondazione Arturo Toscanini, si evidenzia che il Direttore Artistico, M° Cristina Ferrari, è stata, dalla Regione Emilia Romagna, nominata nel giugno 2018 componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Arturo Toscanini, quale rappresentante di tutti i Teatri di Tradizione regionali, previo parere favorevole dei Direttori dei Teatri di Tradizione della Regione Emilia Romagna. Riteniamo che questo costituisca un vanto per Piacenza e per il Teatro Municipale.

Con riferimento ai punti 5 e 6 delle osservazioni proposte e relative ai chiarimenti richiesti sulla Segreteria di Produzione e sulle Consulenze, prosegue il sindaco Barbieri, si precisa quanto segue.

Correttamente nella nota inviata si evidenzia che la Segreteria di Produzione era rimborsata alla Fondazione Arturo Toscanini. Infatti in base a specifico accordo sottoscritto nel 2012 e sino a luglio 2018, l’attività era svolta da loro dipendente, Dott.ssa Barbara Pezzini, che ha cessato la sua attività presso la Fondazione Teatri di Piacenza per rientrare in Fondazione Arturo Toscanini. Conseguentemente, al fine di gestire l’imminente avvio della stagione teatrale e far fronte alla situazione emergenziale creatasi, il Consiglio Direttivo della Fondazione Teatri di Piacenza, nel rispetto del “Regolamento per il reclutamento del personale e conferimento degli incarichi”, ha autorizzato la stipula di contratto a tempo determinato con il Sig. Gian Maria Melillo – con evidente risparmio già attestato nel 2018.

Evidenziamo poi che, quando in Teatro si parla di Segreteria di Produzione, si fa riferimento al personale (nel nostro caso un’unica unità lavorativa) che segue, tra l’altro: la predisposizione del budget per l’attività artistica nel suo complesso e per i singoli progetti di produzione; la predisposizione dei contratti di scrittura degli artisti, dei tecnici, dei collaboratori artistici nel rispetto della normativa contrattuale nazionale ed aziendale e delle cessioni di eventuali diritti e nel rispetto del budget di attività della Fondazione; la gestione, in coordinamento con il Responsabile Tecnico, delle forniture di materiale e servizi per la realizzazione delle produzioni; la collaborazione alla predisposizione della documentazione per la compilazione delle domande di contributo al Ministero, alla Regione Emilia Romagna, agli Enti Locali e ad ogni altra Istituzione e/o Organismo, nonché per la stesura dei relativi consuntivi.

Per quanto attiene poi le spese inerenti le consulenze, evidenziamo che l’importo fa riferimento a quanto corrisposto allo Studio di Contabilità e Consulenza del Lavoro che gestisce la contabilità della Fondazione Teatri e provvede alla gestione dei contratti con tutti i lavoratori impiegati dalla Fondazione Teatri (amministrativi, tecnici e artistici), gestisce le procedure ENPALS e le agibilità. Contratto che, si evidenzia, si protrae dal 2011 e, per decisione dell’attuale Consiglio Direttivo, andrà a bando entro il corrente anno. Si ricorda infatti che l’organico della Fondazione Teatri di Piacenza non ha mai permesso la gestione “interna” delle buste paga e degli adempimenti alle stesse connessi.

Sempre nella voce sono ricompresi i costi per la consulenza legale prestata alla Fondazione Teatri da professionista incaricato per recupero crediti e gestione pratiche legali oltre ai costi sostenuti per eventuali consulenze richieste e relative agli adeguamenti normativi da rispettare per la corretta gestione della attività teatrale.

Tutto, come sempre, è documentabile sulla base delle fatture prodotte e onorate dalla Fondazione Teatri.

Ci spiace, conclude il sindaco Patrizia Barbieri, che il Bilancio della Fondazione Teatri di Piacenza venga definito poco chiaro: lo stesso è sottoposto al vaglio di un Collegio di Revisori, le rendicontazioni sono annualmente presentate e validate dal Ministero, dalla Regione oltre che dai soci. Ciò che caratterizza la Fondazione Teatri di Piacenza è l’assoluta trasparenza di gestione e l’orgoglio di una credibilità costruita giorno per giorno sulla base del lavoro e della dedizione di tutto il personale dalla stessa impiegato.

Restiamo come sempre a disposizione, per ogni chiarimento che ciascun Consigliere, Gruppo o singolo cittadino ritenga opportuno acquisire.

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