Il Centro regionale contro le discriminazioni nel mirino del consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An Tommaso Foti, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta. Il Centro, che è in capo all’assessorato alle Politiche sociali, è stato approvato con una delibera nel dicembre 2006.
“Da come risulta sul sito istituzionale – spiega il consigliere -, gli sportelli a cui segnalare un caso di discriminazione di cui si è stati vittime o testimoni sono 153 su tutto il territorio regionale e ogni sportello ha un referente”. Per quanto riguarda i casi segnalati, “purtroppo ad oggi – dice Foti – sono reperibili sul sito solo quelli che vanno dal 2008 al 2012 e da questi report risulta che in questo lasso di tempo sono stati trattati complessivamente 206 casi”. Praticamente, precisa Foti, “la media dei casi trattati da ciascun centro nei quattro anni presi in esame è di 1,3 utenti. Emblematico il caso di Piacenza dove nell’intera provincia si è avuto un unico caso”. Dunque, per l’esponente di Fdi-An, “non stupisce che dopo questi ‘successi’ non siano più stati diffusi i casi relativi agli anni successivi”.
Per questo, il consigliere interroga la giunta per sapere “quali siano le spese sostenute dalla Regione per il centro regionale contro le discriminazioni, dalla sua fondazione a oggi, in termini di personale, strutture, formazione, contributi, progetti e pubblicazioni. Per quali ragione siano stati sospesi i dati relativi al monitoraggio e quali siano – anno per anno e provincia per provincia – i numeri dei casi presi in carico dalla rete regionale tra il 2013 al 2017.